Catania, blocco delle cessioni dei crediti e dello sconto in fattura

Blocco delle cessioni dei crediti e dello sconto in fattura: miopia di una decisione “incomprensibile” presa solo dopo le elezioni regionali

Floriana Franceschini Presidente Cna Catania - Andrea Milazzo Segretario Cna Catania
CNA CATANIA
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Speravamo in una soluzione che risolvesse definitivamente il problema dei crediti incagliati, che andasse oltre l’apprezzabile intervento degli enti locali che, per quanto utile, non sarebbe stato risolutivo, e invece non solo non si prospetta nessuna risposta ai problemi di oltre 40mila imprese della filiera in enorme sofferenza, non solo viene fatto divieto alle pubbliche amministrazioni di essere cessionarie dei crediti di imposta, ma addirittura viene cancellata la possibilità di continuare ad applicare lo sconto in fattura o a cedere i crediti.

Una decisione incomprensibile quella del governo Meloni, motivata con le “potenzialità negative sul debito pubblico” (quando anche Eurostat aveva chiarito in merito, se mai ce ne fosse stato bisogno, che la cessione dei crediti non modifica il debito), che determinerà il blocco del mercato e, soprattutto, una grave crisi economica e sociale per migliaia di imprese (che salteranno) e di famiglie (che perderanno il loro sostentamento). Una decisione incomprensibile, che penalizza un comparto e uno strumento chiave, in grado di trainare in grandissima parte la ripresa della nostra economia e la crescita dell’occupazione.

Una decisione incomprensibile che getta sul lastrico tanti onesti imprenditori che hanno avuto il solo torto di essersi fidati di una legge dello Stato. Una decisione incomprensibile che penalizza le famiglie meno abbienti che non avendo liquidità e capienza fiscale sufficienti non potranno mai beneficiari di questi bonus ormai virtuali. Una decisione incomprensibile che allontana profondamente l’Italia dagli obbiettivi europei di efficientamento energetico delle case e degli immobili entro il 2030.

Una decisione incomprensibile che unita al decreto sulle autonomie differenziate, amplifica e soprattutto legittima per decreto il divario Nord-Sud. Una decisione presa solo dopo gli esiti confortanti delle elezioni regionali. Il tutto a dare l’idea di un governo sempre più vicino a quello che lo ha preceduto e lontano da quello che milioni di italiani immaginavano a settembre nelle cabine elettorali.

La Cna catanese non si rassegna davanti a tanta miopia. Chiederemo immediatamente un confronto con le deputazioni locali di tutte le forze politiche, di governo e di opposizione, annunciando sin da adesso la mobilitazione delle nostre imprese e dei nostri lavoratori.

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