Boom Omicron in Sicilia, 200 sindaci: rinviare scuola - Live Sicilia

Boom Omicron in Sicilia, 200 sindaci: rinviare scuola

La nota dell'Anci, la posizione del governatore siciliano e i dati dell'emergenza

PALERMO – Nella richiesta dell’Anci di rinviare l’apertura delle scuole c’è il filo rosso che conduce a un senso il procedere caotico di un’intera giornata. Alcuni sindaci hanno minacciato la chiusura, altri hanno chiuso direttamente disponendo la Dad. Tanti hanno chiesto l’intervento della Regione. E così, domani l’assessore all’Istruzione Roberto Lagalla ha convocato un tavolo tecnico mentre oggi si è fatto sentire il presidente della Regione Nello Musumeci. Quest’ultimo ha scritto al presidente del Consiglio dei Ministri paventando il rischio di un caos, forse già in atto, e chiedendo: “Ascoltate Regioni e famiglie”.

La questione è chiara: in Sicilia è boom di contagi e i confini dell’emergenza non sono chiari: la variante è meno aggressiva ma crescono sia i ricoveri degli adulti che quelli in fascia pediatrica. Prendere tempo per comprendere quale sia l’entità del rischio sembra dunque l’unica strada percorribile. Il governo centrale deve fare però un passo indietro che al momento non sembra voler concedere.

“Irresponsabile riaprire le scuole”

Per 200 sindaci riuniti in una riunione urgente indetta sul tema dal presidente dell’Anci Sicilia, Leoluca Orlando, non ci sono dubbi: “La riapertura delle scuole in presenza a partire dal 10 gennaio sarebbe un atto irresponsabile. Non esistono, infatti – scrivono in una nota gli amministratori -, le condizioni minime di sicurezza e la possibilità da parte dell’Asp di fornire collaborazione adeguata alle autorità scolastiche”.

Già nei giorni scorsi l’Associazione dei comuni siciliani aveva manifestato preoccupazione per il dilagare dei contagi, sottolineando, in una nota inviata al presidente Musumeci e all’assessore Lagalla, la necessità di riprendere le lezioni in Dad. Dal confronto di questo pomeriggio, che ha registrato gli interventi di tutti i sindaci allarmati dall’elevatissima percentuale di positivi, è emersa “l’assoluta necessità di tratteggiare una linea comune in tutta l’Isola, assumendo tutte le precauzioni necessarie per evitare ulteriori contagi con l’obiettivo di garantire la sicurezza sanitaria degli studenti e delle famiglie”.

I sindaci siciliani hanno sottolineato che “ci troviamo di fronte ad una situazione drammatica e al tempo stesso di incertezza che, purtroppo, non dispone di misure adeguate. Misure che il governo nazionale e la Regione siciliana devono assolutamente modificare. Tutto questo viene aggravato ulteriormente dal forte stato di stress cui sono sottoposte le strutture sanitarie. Bisogna, infine, garantire che la raccolta dei rifiuti speciali Covid non gravi sul bilancio del comune e venga gestita, per competenza, dalle Asp”.

Come detto alcuni sindaci hanno disposto la chiusura delle scuole senza pensarci oltre. Quindici sindaci del territorio limitrofo a Caltagirone hanno invece dato al governo regionale un aut aut. Per loro la strada della riapertura passerebbe dai tamponi a tappeto. Rinviare l’apertura delle scuole altrimenti sarà necessario.

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L’appello a Draghi di Musumeci

Il presidente della Regione Nello Musumeci ha prestato attenzione alle parole dei sindaci e ha deciso così di scrivere a Draghi. “Quello che temevamo – ha dichiarato – si sta puntualmente verificando. Ricevo da centinaia di sindaci e da moltissimi presidi sollecitazioni per rinviare la ripresa delle attività scolastiche prevista dal governo centrale per lunedì 10 gennaio. Avevamo anticipato al ministro che con queste norme nazionali sulla riapertura delle scuole sarebbe stato il caos, va ricordato infatti che in zona gialla le Regioni non hanno autonomia nel determinare la sospensione delle attività scolastiche. Ho appena scritto al presidente Draghi rappresentando la gravità della situazione delle ultime ore e ribadito le stesse perplessità da noi espresse nel confronto Stato-Regioni dei giorni scorsi. Valuteremo attentamente nelle prossime ore l’evolversi del contagio per valutare eventuali ulteriori provvedimenti”.

In mattinata però la posizione era stata in linea con le indicazioni fornite da Roma. Si era deciso che il rientro in classe fosse il 10 gennaio per tutta l’Isola salvo i casi di Comuni in zona arancione o rossa.

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Rinviare l’apertura delle scuole, il mondo della scuola si divide

E anche il mondo della scuola si divide. C’è infatti chi come nel caso del presidente della Fism, Federazione Italiana Scuole Materne, Dario Cangialosi chiede che le scuole non paghino il prezzo della ritrovata socialità nelle feste e chi invece è di parere opposto. Sentiti da Live Sicilia, rappresentanti di studenti e presidi sono concordi nel dire: “La didattica a distanza ci dà maggiore sicurezza”.

I dati in Sicilia

Intanto in Sicilia la pandemia corre. Gli attuali positivi sono 88.384 con un aumento di 8.268 casi. I guariti sono 971 mentre le vittime sono 9 e portano il totale dei decessi a 7.643. Sul fronte ospedaliero sono 1.138 ricoverati, con 75 casi in più rispetto a ieri; in terapia intensiva sono 135, 16 casi in più rispetto a ieri. Sul fronte del contagio nelle singole province: Palermo con 1.229 casi, Catania 1.741, Messina 1.575, Siracusa 692, Trapani 725, Ragusa 405, Caltanissetta 849, Agrigento 1.579, Enna, 453.


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