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Borse di studio a rischio |Studenti sul piede di guerra

Borse di studio a rischio, universitari sul piede di guerra

Gli studenti dell'ateneo palermitano sono pronti a scendere in piazza contro lo schema di decreto, predisposto dal ministro Profumo, sui nuovi criteri di assegnazione delle borse di studio.

università di palermo
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PALERMO – Fermento e agitazione tra gli universitari di Palermo. L’attenzione degli studenti è rivolta al nuovo decreto del ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, che domani sarà posto al vaglio obbligatorio del Consiglio nazionale degli studenti universitari che riunirà a Roma i rappresentanti eletti negli atenei italiani. Gli studenti siciliani, però, si oppongono con forza alla norma che, se approvata, comporterebbe una forte diminuzione del numero di studenti che potranno beneficiare della borsa di studio.

Il decreto pone delle differenze tra gli studenti del nord, del centro e del sud con la riduzione dei finanziamenti per il diritto allo studio contenuti nel bilancio di previsione per il 2014. In Sicilia e in tutto il meridione, infatti, il tetto massimo di Isee previsto per beneficiare della borsa di studio verrebbe abbassato a 14 mila euro rispetto ai 17 mila euro delle regioni del centro e i 20 mila euro del nord. Un divario che, in questi giorni, sta infiammando gli animi degli studenti siciliani. “E’ una norma che taglia l’accesso alle borse di studio. Questo significa che uno studente dell’ateneo di Palermo con un reddito di 15 mila euro, non può accedere alla borsa di studio, ma se frequentasse l’università a Milano potrebbe beneficiarne – ha sentenziato Luca Lombardo, uno degli studenti a capo della protesta – L’idea che il decreto Profumo vuole far passare è che il costo della vita sia inferiore al sud e che un ridimensionamento della soglia minima di reddito non apporterebbe notevoli problemi. Una discriminazione che non possiamo accettare”.

Il decreto prevede, inoltre, una diminuzione dell’importo delle borse e ampie modifiche sulla determinazione del merito: le soglie di cfu da maturare per l’accesso alle borse di studio verrebbero aumentate di circa il 20 per cento con la scomparsa dei punti bonus. “Attualmente sono richiesti 25 cfu per l’accesso alle borse di studio – dichiara Lombardo – Con il decreto, invece, il numero di crediti richiesti aumenterebbe di ben 10 punti per gli studenti del secondo e del terzo anno. Per il primo anno fuori corso, inoltre, si passerebbe da 135 a 150 crediti”.

In segno di protesta, i rappresentanti degli studenti prenderanno parte, questa sera, ad un’assemblea al pensionato San Sanverio, al fine di allertare gli universitari sulle nuove disposizioni previste dal decreto Profumo e allo stesso tempo sensibilizzare l’opinione pubblica nazionale sulle disparità presenti all’interno della norma. E intanto gli studenti chiedono al governo regionale di farsi portavoce della problematica e di opporsi allo schema di decreto. “Al presidente Crocetta e all’assessore Scilabra chiediamo di votare contro – ha concluso Luca Lombardo – per fermare un decreto che peggiora ulteriormente il sistema del diritto allo studio nel nostro Paese”.

Contattata da LiveSicilia, l’assessore alla Formazione, Nelli Scilabra, ha espresso la propria solidarietà agli studenti dell’ateneo palermitano: “Ho già manifestato la mia perplessità al ministro Profumo, soprattutto sui criteri di eleggibilità e sulla riduzione del tetto massimo di Isee previsto per beneficiare della borsa di studio. Insieme agli assessori di Toscana, Puglia e Liguria abbiamo cercato di prendere tempo, principalmente per discutere delle modifiche che comporterebbero novità consistenti sulla determinazione del merito. Ho fatto presente al ministro, inoltre, che gli atenei del sud partono già con grossi deficit e ho fatto leva sul fatto che non vi è la certezza sullo stanziamento dei contributi”, ha concluso l’assessore regionale alla Formazione.


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