BRONTE. La tragedia si è compiuta attorno alle 16. Una battuta di pesca tra quattro uomini di origine romena che, nel breve volgere di pochi istanti, si tramuta in dramma. Il gruppetto si trovava lungo la riva del fiume Simeto nel tratto che bagna ed attraversa il territorio di Bronte: siamo in contrada Placa Torre, impervia zona di campagna. Si era a pescare, si diceva. Poi, un paio di loro decidono di “avventurarsi” per un bagno sulle acque del fiume assecondando una improvvisa calura e lì accade la tragedia. Uno dei due, si tratta del 32enne romeno ma residente a Maletto, Aurel Acatrinei, non risalirà più a galla. Il suo corpo prima viene dato per disperso, poi si capisce è finito annegato.
L’allarme viene dato dai suoi compagni. Sul posto, si precipitano i carabinieri della Compagnia di Bronte e Randazzo, i Vigili del Fuoco del distaccamento di Adrano e Maletto, i sommozzatori del nucleo di Catania ed il personale medico del 118 di Maniace e Bronte. In cielo si librano anche due elicotteri: l’elisoccorso ed un mezzo dei pompieri. La dinamica della tragedia resta da definire. Il 32enne si era immerso in un punto dove l’acqua del fiume scorre lenta e ad una profondità minima. Più avanti, però, si raccoglie come in una grande vasca e si fa, invece, profonda: il corpo privo di vita del 32enne è stato raccolto proprio in fondo a quella sorta di laghetto che si viene a creare naturalmente. Una morte avvenuta molto probabilmente per una pesante ferita riportata al collo: in pratica, il tuffo in acqua si sarebbe concluso con un violento impatto sul letto del fiume. Una fine terribile. Una fine atroce e senza scampo.