PALERMO – La Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana si apre nuovamente al mondo dei bambini, dei ragazzi, delle famiglie mettendo in scena Brundibár. Si tratta di un’opera per bambini interpretata da bambini, la cui genesi e prima rappresentazione sono strettamente legate all’olocausto e alla vittoria del bene sul male ma che, soprattutto in un periodo come quello attuale che vede sempre più spesso diffondersi atteggiamenti di bullismo, discriminazione e intolleranza nei confronti dei diversi e dei più deboli.
Brundibàr, solidarietà e pace
Brundibàr vuol ribadire che la solidarietà e la pace, in ogni campo, devono essere l’obiettivo principale per le future generazioni. L’obiettivo è non perdere di vista l’essenza stessa dell’umanità. L’opera va in scena al Politeama Garibaldi domenica 21 aprile alle 18 e lunedì 22 aprile due spettacoli (alle 9:30 e alle 11:30) sono dedicati alle scuole.
La storia dell’opera
Brundibár (1938/1943) è probabilmente l’opera di teatro per ragazzi più rappresentata al mondo. Hans Krása la compose nel 1938/1939, su libretto di Adolf Hoffmeister per un concorso del ministero dell’Istruzione della Repubblica Ceca e doveva essere rappresentata nell’orfanotrofio ebraico di Praga. L’arresto e la deportazione di Krása nel ghetto di Theresienstadt (Terezin), però, impedì la messa in scena dell’opera. Brundibàr venne eseguita per la prima volta nel 1943 proprio nel ghetto di Terezin dai bambini lì internati diventando popolarissima.
Il messaggio di Brundibàr
Nata in tempi oscuri, la sua musica è leggera e divertente. La trama della fiaba è basata sull’idea “l’unione fa la forza”. Un messaggio che va, dunque, al di là dell’olocausto ma che serva da ammonimento alle nuove generazioni per sapere reagire in modo sano alle prepotenze e ai soprusi. Il tutto attraverso la solidarietà. Interpreti di Brundibár sono i bambini del Coro di voci bianche della Fondazione insieme con un Ensemble strumentale dell’Orchestra Sinfonica Siciliana e alla voce di Luisa Hoffmann. Dirige l’ensemble e il coro di voci bianche Riccardo Scilipoti. Firma la regia e la messa in scena Claudia Puglisi.