Al gol di Segre, e al novantesimo di Parma-Palermo, i tifosi rosanero condividevano lo stesso sentimento di Noè, quando mise un piede a terra dopo la nota crociera, funestata da un pessimo meteo. Un inconcepibile sollievo. Inconcepibile perché nulla del brutto visto nelle settimane precedenti avrebbe fatto sperare in una vittoria contro il fortissimo Parma (che gioca da signora squadra). Eppure stava accadendo. Così, era tutto un messaggiarsi cuoricini e faccine sorridenti. Vuoi vedere che adesso ripartiamo? Vuoi vedere che Corini aveva ragione? Vuoi vedere che la doppietta di Matteo Brunori ci porta, dritti, in Paradiso?
Il nero del rimpianto
Al secondo gol dei ducali, quel vuoi vedere che... ha cambiato ragione sociale, assumendo una prospettiva vagamente minacciosa. Vuoi vedere che questi… Nel momento stesso in cui cominciavamo a rilassarci, ecco servito il frittatone fantozziano che offuscava le prodezze di Brunori. Tre a tre, con un pareggio che avremmo sottoscritto, come un arcobaleno rosa sfavillante, ridotto al nero del rimpianto. Aumenta l’elenco sterminato delle occasioni perdute. Quelle che, a fine campionato, ti fanno dire: però, accidenti!
La splendida novella, va da sé, è proprio la riscoperta – per i miscredenti che ne avessero dubitato – della classe cristallina di Brunori, cavallo di razza dell’area di rigore. Il tiro a giro rientra nella normalità delle cose sopraffine. Il pallonetto da centrocampo, voluto, cercato e realizzato, è appannaggio dei campioni. Da Palermo arriva lo scintillio di un nome che potrebbe tornare utile alla nazionale. Il commissario tecnico Luciano Spalletti – a nostro sommesso parere – farebbe bene ad annotarlo.
Se i miracoli non bastano…
Tutto il resto ha l’amaro in bocca. Questo Palermo che aveva trovato la strada spianata di un successo clamoroso, grazie ai portenti del suo centravanti e a una prestazione a tratti meno sconfortante del solito, è crollato a pochi centimetri dal traguardo, con l’ennesimo ‘pareggino’ che fa quasi più male di una sconfitta. Brunori superstar non è bastato. E quando non bastano i miracoli vuol dire che si sta facendo dura.