Buco di bilancio, funzionaria indagata per falsa testimonianza

Buco di bilancio, ex segretaria comunale indagata

La notizia è stata confermata in aula dal pubblico ministero

CATANIA – L’ex segretaria generale del Comune Antonella Liotta è indagata per falsa testimonianza in relazione all’inchiesta sul buco di bilancio di Catania. Lo ha comunicato in aula il suo legale, l’avvocato Antonino Giuffrida, al processo in cui la Liotta era citata come testimone. Ma che non è coinvolta nella vicenda del processo.

In aula, tra gli imputati figurano politici e revisori dei conti che hanno amministrato a Palazzo degli Elefanti tra il 2013 e il 2018. Tra cui l’ex sindaco di Catania Enzo Bianco. Il processo si celebra dinanzi alla prima sezione penale del Tribunale di Catania, presieduta da Alessandro Ricciardolo.

Il pm e il fascicolo

In aula ha parlato il suo legale, per primo, il quale ha fatto notare – come trattandosi di indagata in un procedimento connesso a quello di cui si trattava – la dottoressa avrebbe avuto diritto alle garanzie difensive. A questo non si è opposto il pm Fabio Regolo.

Il pubblico ministero, in sostanza, ha spiegato che alla luce dell’inserimento della testimone nella lista delle difese, l’ufficio requirente ha ritenuto corretto “notiziarla per consentire di non rispondere alle domande nelle vesti di testimone semplice”.

Secondo il sostituto procuratore, la dottoressa è stata “resa edotta del fatto che alla luce delle dichiarazioni rese dall’architetto Sardella, dell’esposto depositato, dei documenti che ho messo a conoscenza di tutti nel corso delle precedenti udienze era stato iscritto un fascicolo. E quindi ritengo che fosse corretto farlo sapere nelle forme processualmente disponibili. In modo da consentire ai difensori di escuterla, però alla presenza del difensore di fiducia”. Sul banco dei testimoni, la Liotta si è avvalsa della facoltà di non rispondere.

L’inchiesta e il processo

In aula gli imputati sono accusati a vario titolo di falso ideologico. Ex sindaco, ex assessori ed ex revisori dei conti (in carica all’epoca delle contestazioni), per l’accusa, avrebbero “falsamente attestato la veridicità delle previsioni di entrata” anche se “consapevoli della loro sovrastima”. E inoltre avrebbero “dolosamente omesso l’iscrizione nell’atto contabile di somme sufficienti a finanziare gli ingenti debiti fuori bilancio”.

Le indagini sono state condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Catania. Va ricordato che gli imputati si sono sempre professati innocenti. E che quando fu rinviato a giudizio, Bianco aggiunse che ci sarebbe stato presto modo di dimostrare l’assoluta correttezza del comportamento suo e della sua giunta davanti al Tribunale.

Si torna in aula a luglio

Dal canto suo il suo legale, l’avvocato Giovanni Grasso, aveva espresso rammarico per il fatto di essere arrivati al rinvio a giudizio a fronte “dell’insussistenza dei fatti“. E della “piena correttezza dell’Amministrazione Bianco, che ha sempre agito nell’interesse della città di Catania”. Il processo riprenderà il prossimo 11 luglio alle 12.


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