MOTTA SANT’ANASTASIA – E’ bufera sulla sentenza del Cga che sblocca l’iter di rinnovo dell’autorizzazione integrale ambientale per la discarica Oikos di Motta Sant’Anastasia. Il Consiglio del Cga si è espresso, tramite una sentenza depositata due giorni fa, in via definitiva sui presunti vincoli urbanistici che impedivano alla società di continuare a tenere in vita la discarica. Vincoli che per i magistrati del Cga non sussistono. La Oikos, a cui fa capo la famiglia Proto, ha ottenuto così il via libera per il rilascio della concessione. Una doccia fredda per gli esponenti dei comitati no discarica e per il sindaco di Misterbianco, Nino Di Guardo che da anni sono sul piede di guerra contro l’esistenza della discarica. E fanno sapere di non intendere rassegnarsi, annunciando nuove azioni di protesta.
Il primo cittadino – tramite un comunicato stampa – non trattiene la rabbia. “Chi canta vittoria si sbaglia” – afferma. “Apprendo con disappunto, sgomento e meraviglia che il massimo organismo di giustizia amministrativa – dichiara il sindaco Nino Di Guardo – non riesce a distinguere un terreno indicato nel PRG ad inerti con un altro destinato a discarica dei rifiuti solidi urbani. Comunque questa sentenza non implica sic et simpliciter che la discarica possa essere autorizzata. La nostra è una battaglia che continua da oltre trenta anni per evitare l’inquinamento dei due centri di Misterbianco e Motta S. Anastasia. Su questo territorio di Motta S. Anastasia – prosegue il sindaco Di Guardo – non potrà nascere una nuova discarica e liberare i due comuni da questo mostro, resta la battaglia della vita dalla quale non demorderemo mai”.
Infine il sindaco Di Guardo fa riferimento alle numerose denunce inviate alla magistratura, “Ci siamo appellati più volte alla magistratura e da questa attendiamo con rispetto una decisione, poiché una discarica nata da imbrogli non può essere legittimata da nessuno.”
La levata di scudi è partita anche da parte dei membri dei comitati no discarica. Danilo Festa, consigliere della città di Motta Sant’Anastasia affida ad un post su facebook la sua amarezza. “Con la sentenza del Cga la Discarica dei Proto ottiene nuovamente l’Autorizzazione Integrata Ambientale. Con una sentenza discutibile vengono spazzati tre anni di lotte e di atti amministrativi. Si ritorna al 2014; al parere favorevole di Anastasio Carrà e del nostro Comune, alla vergogna di essere rappresentati da un sindaco che non fa gli interessi della collettività, alla voglia di andare via da questa terra. Come se non bastasse stasera. Che luogo mostruoso stiamo lasciando ai nostri figli? Quante buche asfaltate e piante ornamentali serviranno per far dimenticare tutto ai Mottesi?”, conclude Festa.
Una senso di sconfitta condiviso anche da Anna Bonforte Papale, membro del comitato no discarica di Misterbianco. “Il CGA da ragione all’Oikos perché’ sostiene che la Regione, che si era opposta in giudizio, avrebbe dovuto prima, in sede di conferenza di servizi, spiegare come fare per ottenere l’autorizzazione. Ma siccome questi motivi non sono stati opposti in quella fase non sono più opponibili”.
Papale fa riferimento alla questione già esaurita in secondo grado della mancata argomentazione del “dissenso costruttivo” da parte della Regione. Per questa omissione il Tar di Catania aveva infatti condannato la Regione siciliana, riconoscendo invece profili di fondatezza nelle motivazioni addotte dalla Oikos contro il provvedimento di diniego dell’Aia. “La Regione purtroppo si è mostrata incapace di gestire questa vicenda. Dalla giustizia amministrativa, forse, non abbiamo più niente da aspettarci, ma forse dalla Procura della Repubblica ancora non è detta l’ultima parola”, conclude infine Papale.