PALERMO – Tengono stretta la propria borsa, si guardano attorno con preoccupazione. E non vedono l’ora si liberi un posto, per sedersi e sentirsi più tranquille. Sono due donne sulla cinquantina, sanno di essere a bordo di uno degli autobus maggiormente bersagliati dai borseggiatori a Palermo. E’ una vettura della linea 101, quella che attraversa il centro città.
A pochi metri da loro c’è chi ammette di essere stato “superficiale” qualche giorno fa: “Mi sono distratto un attimo – racconta un pensionato – e una volta sceso alla mia fermata mi sono reso conto che mi avevano rubato il portafoglio. Avevo appena prelevato centocinquanta euro, per me fondamentali perché prendo una pensione minima e non avendo un’auto sono costretto ad usare i mezzi pubblici. E’ assurdo che ogni volta debba rischiare di finire nel mirino”.
Donne, anziani, studenti, impiegati. Ma anche e soprattutto turisti ad essere presi di mira dalla banda di borseggiatori che nelle ultime settimane è stata segnalate più volta alle forze dell’ordine a bordo dei mezzi dell’Amat. La maggior parte dei furti, in questo caso, avviene sull’806, la linea che dalla città conduce a Mondello. Basti pensare che nel giro di una settimana sono stati derubati due tedeschi, una francese e altri due turisti della provincia di Torino. I malviventi sono riusciti a farla franca con soldi e telefoni cellulari, ma la descrizione fornita dalle vittime a polizia e carabinieri sarebbe sempre la stessa.
Ad entrare in azione, infatti, sarebbe sempre la stessa banda, formata da tre uomini. Due hanno un’età compresa tra i venti e i trent’anni, il terzo sarebbe un ultra sessantenne coi capelli brizzolati. Si tratta di tre borseggiatori ormai diventati l’incubo dei passeggeri degli autobus in città. Cappellino con visiera, jeans, t-shirt e scarpe da tennis: questo l’identikit dell’uomo più anziano, probabilmente “al comando” del gruppo.
Negli scorsi mesi sono stati segnalati al capolinea della stazione centrale, poi più volte nei pressi di piazza Indipendenza, da cui partono anche i mezzi che si dirigono a Monreale. I tre si scambiano ogni volta sguardi d’intesa e segnali inequivocabili, ma una volta lanciato l’allarme la loro fuga è immediata. Abili e scattanti, insomma. E nonostante l’età di uno dei componenti della banda.
Un incubo per i passeggeri, che più o meno consapevoli di poter essere presi di mira, hanno ormai da tempo adottato le tattiche più disparate per non essere derubati. “Io non porto più con me la borsa. esco con pochi contanti che nascondo nei vestiti e sto tranquilla”, spiega una sessantenne. “Io ho smesso di indossare collanine ed orologi – aggiunge un uomo – me ne hanno già rubato due”.
Ma il regno dei borseggiatori è anche un altro. Quello delle navette “free”, di cui è possibile usufruire gratuitamente per arrivare nel centro storico e raggiungere l’itinerario Arabo-Normanno. “Ho assistito ad almeno tre borseggi da quando le uso più frequentemente – racconta Attilio, quarantenne che utilizza i mezzi pubblici per raggiungere un ufficio in via Cavour -. Il servizio è utilissimo, la vettura è comoda. Ma lo spazio ristretto sembra favorire l’azione dei borseggiatori, che ormai, per fortuna, ho imparato a riconoscere”. E, anche in questo caso, si tratterebbe dei tre giovani e del sessantenne.