PALERMO – Fumata nera per le cabine di Mondello. Ieri l’audizione in Quarta commissione dell’Ars del vicesindaco di Palermo Cesare Lapiana e del dirigente del Suap Paolo Basile, infatti, non ha sortito gli effetti sperati dai gestori dei lidi balneari e delle attività entro i 150 metri dalla costa: niente intesa, quindi, per far ripartire la stagione estiva con Palazzo delle Aquile che ribadisce il proprio no al montaggio delle strutture.
Il problema, come è ormai noto, è l’assenza del Pudm, il Piano d’uso del demanio marittimo imposto dalla legge. Un’assenza che impedisce alle strutture entro i 150 metri dalla costa di poter esercitare l’attività. Sì alle spiagge attrezzate, tanto per intenderci, ovvero sedie e ombrelloni, ma no alle cabine che, secondo l’interpretazione del Suap, che prende a riferimento fior di sentenze del Tar, del Consiglio di Stato e della Cassazione, creano carico urbanistico e quindi devono pagare gli oneri di concessione. I problemi però sono diversi: non solo non esiste una tariffa ad hoc per le cabine, ma il Pudm risulta ancora in fase di approvazione da parte del Comune. Esitato dalla giunta dovrebbe andare a Sala delle Lapidi, che però si troverebbe a dover dare il via libera in assenza della Vas, la Valutazione ambientale strategica che deve fornire invece la Regione, cui poi toccherà il compito di approvare in via definitiva il Piano.
Un guazzabuglio giuridico e amministrativo che avrà però come effetto quello di impedire il montaggio delle cabine, a meno di salate multe della Polizia municipale, con i gestori che gridano allo scandalo e mettono in allarme i circa mille addetti del settore. Per stamattina alle 9 l’Italobelga ha convocato una riunione con tutti i dipendenti, visto che il 15 giugno partirà ufficialmente la stagione balneare e, ad oggi, permane il divieto di installare le cabine sulla spiaggia. Potranno però tirare un sospiro di sollievo coloro che hanno già pagato: con una nota sul proprio sito, la società si è impegnata a restituire per intero la somma versata dagli utenti in caso sia definitivo il no al montaggio delle cabine.
La riunione di ieri, comunque, è stata assai tesa con Comune e Regione a dirsene di tutti i colori in punta di diritto. Acclarato che la via del Pudm è difficilmente percorribile (su 123 comuni costieri solo uno in Sicilia l’ha adottato, ovvero San Vito Lo Capo), si sta cercando un’altra soluzione. La Regione non emanerà circolari, ma risponderà a un quesito ad hoc che il Comune presenterà oggi per capire come comportarsi con gli oneri. Piazza Pretoria infatti non vuole prendersi troppe responsabilità, vista anche l’indagine della Corte dei Conti, e quindi vuole un via libera dalla Regione. La risposta però non arriverà in tempi brevi: la commissione sarà riconvocata per la prossima settimana, visto che gli uffici di Gaetano Gullo, il dirigente generale del dipartimento Ambiente, devono interpellare l’ufficio legale. La Regione comunque, ieri, ha ribadito di essere in disaccordo con quanto sostenuto dal Comune: per Palazzo d’Orleans, insomma, le cabine non devono pagare alcun onere.
“Ci rivedremo la prossima settimana, ma per ora resta il divieto – spiega Lapiana – stiamo studiando varie ipotesi, ci sono interpretazioni poco chiare anche alla Regione. Stiamo studiando come superare l’ostacolo”. “Siamo in una fase transitoria, c’è un rimpallo di competenze tra Regione e Comune – spiega Giampiero Trizzino, il presidente della Quarta commissione dell’Ars -. Noi come Movimento cinque stelle proporremo il modello di San Vito Lo Capo, ovvero un Pudm che indichi cosa si può fare e cosa no, prediligendo sedie e ombrelloni e piccoli lidi che tutelano la zona costiera. Riconvocherò la commissione la prossima settimana se ci saranno nuove risultanze, ma l’accento non va posto sulle cabine della spiaggia di Mondello in sé ma sulla gestione del demanio in generale. Si pone oggi un problema che invece è del 2011 e non è stato affrontato per tempo. I dubbi sollevati da Basile sono assolutamente legittimi e vanno approfonditi, si tratta della tutela del territorio”.
“Qualcuno ha proposto di intervenire in Finanziaria – dice Fabrizio Ferrandelli, componente della commissione Ambiente – ma non è una strada percorribile. Non possiamo però assistere alla sofferenza di chi chiude per la crisi e poi ostacolare chi dà invece segni di vita. Ci vuole più coraggio, il Comune avrebbe potuto adottare un’ordinanza. La verità è che l’amministrazione è a mare, ma non possiamo fare annegare chi vuole nuotare mettendogli le zavorre”. “Già da tempo la Settima circoscrizione di Palermo – dice il presidente Pietro Gottuso – aveva chiesto all’amministrazione comunale di redigere in maniera sinergica un Piano di utilizzo delle aree demaniali marittime, giacché contiamo circa diciotto chilometri di costa, con realtà balneari importanti e oggi tali attività imprenditoriali non hanno la certezza di come affrontare la prossima stagione estiva, a seguito di problemi squisitamente burocratici che vengono a frapporsi all’iniziativa imprenditoriale”.
Il Presidente di Confcommercio Palermo, Roberto Helg, si è detto “fiducioso che il buon senso prevarrà e che l’Amministrazione comunale troverà una via d’uscita alla problematica da essa stessa sollevata. Gli imprenditori, infatti, desiderano coltivare fino in fondo la risoluzione della questione per via amministrativa e per questo motivo hanno incaricato il loro legale di partecipare all’attuale fase di dialogo, in un’ottica di collaborazione. Allo stesso tempo – conclude Helg – non potrà essere tollerata la creazione di nuovi ostacoli burocratici alla legittima iniziativa imprenditoriale, che verrà tutelata in ogni sede, anche, se necessario, di carattere giudiziario”.