PALERMO – Lo scorso febbraio è finito in carcere per scontare la pena divenuta definitiva (due anni e 8 mesi di carcere), ora la Corte dei Conti gli presenta il conto.
Condannati per danno erariale a pagare poco più di 630 mila euro l’ex sindaco di Caccamo Desiderio Capitano (deve pure sborsare trenta mila per il danno di immagine provocato), Giuseppe La Rocca, ex responsabile finanziario del Comune in provincia di Palermo (solo lui dovrò pagare 474 mila euro) e l’ex consigliere comunale Michele Geraci (due mila e 800 euro in solido con Capitano e La Rocca). La sentenza non è definitiva e sarà certamente appellata.
Capitano, sindaco dal maggio 2007 al maggio 2012, si è appropriato di denaro pubblico con mandati di pagamento senza alcuna autorizzazione e giustificazione. L’indagine era stata avviata dopo che una serie di anomalie ed irregolarità contabili erano state segnalate dalla nuova amministrazione comunale.
“Vanno considerati la gravità del comportamento illecito tenuto dal sindaco – si legge nella motivazione della sentenza emessa dal collegio presieduto da Luciana Savagnone – che ha disposto in più occasioni dei fondi comunali, prescindendo da ogni regola e procurando vantaggio a una pluralità di persone, tra cui la propria moglie e un consigliere della maggioranza, così significativamente discostandosi dai canoni ai quali egli avrebbe dovuto obbligatoriamente ispirarsi”.
Tra le spese contestate dalla Procura regionale della Corte dei Conti, guidati da Gianluca Albo, ci sono il “rimborso canone fognario e di depurazione condominio contrada corvo Serra Vaccara” in favore della moglie del sindaco; il pagamento dei debiti di un’associazione culturale; i “contributi a famiglie bisognose” privi di documenti giustificativi; l’affidamento ad una ditta della manutenzione delle rete informatica.