Vincenzo Rizzacasa e Salvatore Sbeglia tornano a casa. Il gip Maria Pino ha respinto dalle accuse mosse ai due l’aggravante di aver agevolato l’associazione mafiosa e, quindi, il tribunale del riesame ha concesso gli arresti domiciliari. L’archietto Rizzacasa e il costruttore Sbeglia sono stati arrestati nell’ambito dell’ultima inchiesta della procura e della squadra mobile di Palermo su mafia e appalti. Le accuse sono riciclaggio ed interposizione fittizia di beni. Rizzacasa, nell’interrogatorio di garanzia sostenuto di fronte al gip, con l’avvocato Giuseppe Oddo, si è difeso giustificando anche la presenza di Salvatore Sbeglia nei cantieri della sua Aedilia Venusta, la società attraverso la quale – secondo gli inqurenti – avrebbe riciclato il denaro di Sbeglia, già condannato per associazione mafiosa e ritenuto, in passato, prestanome di Totò Riina e Raffaele Ganci, capomafia della Noce. Ancora non si conoscono le motivazioni che hanno indotto la decisione del gip, ma restano confermate le altre accuse.
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