Vi racconto una verità scomoda: chi parla di diritti e democrazia ha spesso praticato l’ipocrisia politica, discriminando e strumentalmente etichettando liberi cittadini, cercando di escluderli dalla competizione elettorale. Oggi, coloro che hanno praticato questa Conventio ad excludendum,mal riuscita,
sono preoccupati del ritorno della Democrazia cristiana che ha scelto un candidato su cui puntare credendo in un patto federativo.
Tuttavia, pur essendo stati esclusi con il nostro simbolo, abbiamo lottato per il diritto alla democrazia anche per coloro che la pensano diversamente da noi, raccogliendo firme per consentire a Santoro di presentare le sue liste e il suo simbolo . Santoro parla di pace e su questo siamo certamente d’accordo.
Se oggi si vivono giorni drammatici a Gaza, in Ucraina nello Yemen, parte della cause sono dovute alla mancanza di vere democrazie. Operare calpestando la democrazia aumenta il rischio di violare i diritti.
Siamo stati offesi e usati, penso allo scontro con Calenda che ha strumentalizzato le sue offese contro la Democrazia cristiana per la sua battaglia con Renzi. E oggi Calenda è sotto inchiesta per diffamazione, per avere scelto di calpestare i nostri diritti.
Penso alla Bonino, che ha sacrificato i nostri candidati per interessi personali, dimenticando le battaglie sui diritti civili e trascurando di applicarle nel caso della Democrazia cristiana. Peggio ha fatto certa stampa etichettando come “genero di o moglie di” persone che hanno qualità umane e professionali indiscusse. Ma ci hanno anche detto spesso che la loro linea editoriale nei confronti di Cuffaro non può cambiare, dimostrando quanto sia faziosa l’informazione che divulgano.
Penso a tutti gli altri partiti che hanno negoziato con noi giorno e notte per poi finanche negare qualsiasi incontro. Penso ai veti dei moralisti di ogni tipo contro Cuffaro, la Democrazia cristiana e i voti che puzzano, da parte di persone che troppo spesso ho visto a casa dello stesso Cuffaro. È una dimostrazione plastica di falsa democrazia, che evidenzia quanto fumo vendano con le parole e quanto siano e siamo distanti da uno stato civile di diritto.
È imbarazzante sopportare che questi stessi soggetti oggi ci chiamino disperatamente, dimenticando quanto puzziamo, cercando accordi per ottenere il consenso elettorale che la Democrazia cristiana ha, per indirizzarlo in loro favore. Ma essere liberi e forti significa anche dire la verità, che non possiamo non raccontare.
Non dovete condividere le nostre idee, ma dovete condividere con tutti il concetto di democrazia applicandolo. La democrazia appartiene a tutti e non può essere ipocritamente calpestata da nessuno, men che meno da chi ci rappresenta.
* L’autore è il segretario della Democrazia cristiana in Sicilia