Il nuovo "modello Sicilia" | si estende da Crocetta al Pdl - Live Sicilia

Il nuovo “modello Sicilia” | si estende da Crocetta al Pdl

L'Ars ha approvato la legge sulla "doppia preferenza di genere" grazie all'intesa tra governo e centrodestra. "Bersani ne tenga conto", dicono già i big azzurri. Isolati i grillini che adesso parlano di inciucio. "Ma stiamo dando un esempio al resto dell'Italia", ha detto il governatore.

PALERMO – La Sicilia, forse ha cambiato modello. Come si fa per gli abiti in vista di una importante cerimonia. L’Isola, per il momento, ha accantonato le sgargianti “cinque stelle”. Difficili da accoppiare, evidentemente, con altri colori e accessori. E oggi, sembra voler indossare un vestito più sobrio. Ispirato alla “responsabilità generale”, stile “larghe alleanze”. Che per qualcuno, però, fa rima solo con “inciucio”.

Il Modello Sicilia forse non esiste più. Forse non è mai esistito. Forse è semplicemente mutato. Nella politica che cambia direzioni e colori repentinamente, succede anche questo. Anche nel corso di una stessa seduta del parlamento regionale. Nel tardo pomeriggio, infatti, quando i deputati del centrodestra – per ore – avevano ampiamente e motivatamente osteggiato la norma sulla doppia preferenza di genere avanzata dal governo Crocetta, firmando persino una “pregiudiziale” nei confronti della legge, ecco, all’improvviso, l’inversione “a U”. In quel momento, la Sicilia s’è cambiata d’abito. Il governo regionale ha scaricato i grillini, fondamentali per assicurare la maggioranza in altre occasioni. E ha incassato “con grande soddisfazione” l’appoggio dei “responsabili deputati di centrodestra”. Questi ultimi, dal canto loro, si assicuravano, astutamente, un doppio successo: isolare il Movimento cinque stelle, e presentarsi come forza dialogante e, appunto, responsabile. Una carta da giocare anche su altri tavoli. Quelli romani, per intenderci.

Così, il repentino dietrofront di Pdl, Pid e Lista Musumeci, ieri, suona quasi come un allineamento a una strategia più ampia, generale. Nemmeno così segreta, a dirla tutta, visto che proprio Angelino Alfano, nel day after delle politiche, ha invitato Pierluigi Bersani a evitare il rischio di condurre l’Italia contro un muro, attraverso il “no” a un’opposizione sconfitta per una manciata di voti, e tramite l’apertura a una forza inaffidabile – secondo i berluscones – come il Movimento cinque stelle. “Bersani – ha in effetti dichiarato uno dei coordinatori del Pdl in Sicilia, Dore Misuraca – dovrebbe analizzare seriamente quanto accaduto ieri sera all’Assemblea Regionale Siciliana, dove il PdL e il PD hanno approvato congiuntamente un disegno di legge molto importante che introduce la preferenza di genere, con la decisa opposizione del Movimento di Grillo. Il modello Sicilia- aggiunge Misuraca – è la tutela esclusiva degli interessi reali dei cittadini e non quello sbandierato in questi mesi da Grillo e dai parlamentari del Movimento 5 stelle”. Il “fatto”, però, oltre alle dichiarazioni soddisfatte del centrodestra è, semmai, la reazione del governatore Rosario Crocetta: “Questo è un messaggio – ha detto – che lanciamo anche a Roma. Il Modello Sicilia è sempre stato questo: affrontare le questioni nel merito, senza maggioranze e opposizioni precostituite. E senza cadere nelle divisioni della vecchia politica. I grillini proprio in questa occasione – aggiunge il governatore – hanno perso una grande occasione. E hanno dato l’impressione di dire di ‘no’ a una legge così importante solo perché stava per votarla anche il Pdl. E invece, a me questi discorsi non interessano. Credo che l’Ars abbia fornito un ottimo esempio anche al parlamento nazionale”.

Come dire, Roma dia un’occhiata a Palermo. Si può governare anche così, trovando su temi generali convergenze apparentemente anomale. Ma, come detto, questa improvvisa sintonia non è piaciuta a qualcuno. Ovviamente non è andata giù ai grillini, che parlano di “legge-porcata”, accusano Crocetta “di non essere diverso dagli altri” e parlano di “strani ripensamenti, e convergenze sospette”. Ma le critiche a quello che da molti deputati viene definito né più né meno che un “inciucione” piovono anche dagli ex lombardiani: “Quale proposta di scambio ha ingenerato questa improvvisa e dubbia folgorazione rosa?” ha attaccato il capogruppo del Pds Roberto Di Mauro, puntando l’indice contro il ripensamento dei colleghi di opposizione. Vincenzo Figuccia, poi, riguardo all’intesa tra il governo e il centrodestra, è ricorso all’ironia: “Abbiamo assistito a un rapporto occasionale”. Ma si sa, a volte anche i grandi amori iniziano così.


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