PALERMO – Arrivano le prime reazioni all’approvazione in via definitiva della legge costituzionale che riduce il numero dei consiglieri regionali anche in Sicilia.
Secondo il capogruppo del M5S Giancarlo Cancelleri si tratta di “un’occasione persa. La riduzione dei parlamentari in Sicilia, da 90 a 70, poteva essere fatta prima, ormai la legislatura è cominciata. Comunque tutto quello che va nella direzione del risparmio va benissimo”.
Per l’ex deputato regionale del Pd, Giovanni Barbagallo, al quale si deve l’iniziativa legislativa il cui iter si è concluso oggi, “l’approvazione definitiva del disegno di legge costituzionale che riduce il numero dei deputati regionali da 90 a 70 è motivo di grande soddisfazione. La Sicilia finalmente non è prima soltanto in vizi, ma anche in virtù”.
“Con 20 deputati in meno l’Ars risparmierà 6 milioni di euro l’anno, 30 milioni in 5 anni – ha sottolineato Barbagallo – La legge sarebbe entrata in vigore sin dall’attuale legislatura se il presidente Lombardo non si fosse dimesso, determinando la fine anticipata della legislatura e se il disegno di legge Barbagallo non fosse stato bocciato in commissione per ben due volte. Il risultato, purtroppo, è che la riduzione dei consiglieri in Friuli ed in Sardegna partirà da subito mentre in Sicilia occorrerà aspettare la prossima legislatura”. Barbagallo ha espresso inoltre un “plauso nei confronti di Gianfranco Fini che, pur con le Camere sciolte, ha dimostrato sensibilità istituzionale ponendo il disegno di legge all’ordine del giorno. Con l’approvazione di questo provvedimento si cancella uno dei primati negativi della Sicilia. La Lombardia, infatti, ha 80 consiglieri regionali con una popolazione che è il doppio di quella siciliana mentre in Emilia Romagna sono 50 con lo stesso territorio e lo stesso numero di province”.