La campagna elettorale per le prossime comunali di Palermo entra nel vivo e, dopo il confronto dei candidati sindaco con Confcommercio, oggi tocca al Confapi, l’associazione delle piccole e medie imprese private siciliane. “Noi vogliamo essere liberi di potervi criticare – ha detto in apertura Antonino Scalito – per questo non vi suggeriremo nomi per la prossima giunta, perché sapete quello che dovete fare e siete in grado di farlo anche da soli”. Una stoccata, neanche troppo velata, a Roberto Helg, che fa il paio con quella pronunciata subito dopo: “Non vi chiediamo di licenziare i dipendenti delle società partecipate – ha aggiunto – significherebbe togliere introiti ai negozi e ai commercianti”.
Il confronto, a cui hanno partecipato Alessandro Aricò, Fabrizio Ferrandelli, Giuseppe Mauro, Riccardo Nuti e in un secondo momento Marianna Caronia, ha toccato, per primo, la questione Fiera del Mediterraneo. “Il problema sono gli usi civici – ha detto Aricò – che riguardano il 30% dell’immobile, che è di proprietà del comune”. Per Ferrandelli “serve un tavolo tecnico che affronti il tema, posto il fatto che serve un centro congressi che però deve essere vicino alle arterie di collegamento e non in centro città”. Anche se, secondo Nuti, qualsiasi intervento non può prescindere “da un confronto con i cittadini e i residenti”.
Poi è stata la volta dell’innovazione e dei crediti verso la Pubblica Amministrazione. “E’ necessario – ha detto Ferrandelli – creare una piattaforma digitale per i servizi del comune, informatizzando le pratiche e dando ai cittadini un pin con il quale seguirne l’iter in tempo reale, con un report settimanale sulla tempistica”. Per Mauro “bisogna velocizzare i tempi dello sportello unico, con un funzionario dedicato alle associazioni di categoria”. Aricò propone invece uno sportello del contribuente, a cui rivolgersi per pagare facilmente le imposte comunali, e la diffusione del wi-fi, oltre a una convenzione con la tesoreria comunale per evitare alle imprese di dover ricorrere a fideiussioni a interessi elevati. Per Nuti “la Sispi ha i mezzi per informatizzare la macchina comunale, “perché è finita l’era della carta, bisogna utilizzare i programmi open source”.
Sugli aiuti alle imprese e sull’ipotesi di un fondo comunale per le agevolazioni ai giovani, solo Ferrandelli si è mostrato possibilista, mentre gli altri candidati hanno negato la presenza di risorse ad hoc in bilancio comunale. Aricò ha illustrato il suo progetto di legge per gli sgravi contributivi, mentre Nuti ha proposto l’adozione dello Scec, solidarietà che cammina, “un buono che si affianca all’euro per far girare l’economia fra le piccole e medie imprese”.
Sulle municipalizzate, invece, è Nuti a distinguersi dicendo a chiare lettere “che esiste la possibilità di licenziare, visto che siamo sul baratro”. Un argomento scottante, viste le proteste della Gesip. Tutti i candidati concordano sulla necessità di una riorganizzazione dei servizi, mentre Aricò punta tutto, così come Ferrandelli, sul progetto di una società consortile. La Caronia, invece, ha parlato di fallimento del ‘piano-casa’, che riproporrà all’Ars estendendo la platea dei beneficiari”.