PALERMO – Diciannove operai della Reset, assegnati al canile, incrociano le braccia e chiedono dispositivi di sicurezza e riconoscimenti economici. La struttura di via Tiro a Segno non sembra vivere un momento di tregua: dopo la firma dell’accordo fra la consortile e il Comune e l’avvio delle operazioni di spostamento dei veterinari, il canile sembrava uscito dall’emergenza.
Palazzo delle Aquile sta infatti lavorando all’affidamento dei lavori di ristrutturazione e allo spostamento degli animali, stringendo un nuovo accordo con gli animalisti e impiegando gli operai ex Gesip. Ma da venerdì, cioè da quando i 19 addetti sono stati assegnati al canile, le operazioni di pulizia si sono fermate. “Non abbiamo i necessari dispositivi di sicurezza, né ci vogliono riconoscere le indennità – dice Maurizio Giannotta della Cisl – per questo ci siamo fermati e chiediamo un incontro immediato con l’azienda. Abbiamo trovato il canile in condizioni pietose e così non possiamo lavorare”.
Insomma, il servizio è praticamente fermo. “Conosciamo la situazione e stiamo provando a porvi rimedio già in giornata – dice il presidente di Reset Antonio Perniciaro – purtroppo ci hanno affidato il servizio in fretta e non ci sono stati i tempi tecnici per preparare tutto e procurare i dispositivi di sicurezza, che non sono facili da reperire. Per quanto riguarda invece eventuali indennità, erano legate a un accordo con Gesip che non vale più in Reset. Non ce lo possiamo permettere economicamente”.
LE REAZIONI
“I problemi legati all’impiego del personale Reset nel canile comunale erano noti da tempo, quanto successo e’ il trionfo della scarsa attenzione del Comune. Come e’ possibile che oggi gli operai si ritrovino a non poter espletare il proprio servizio? Le associazioni animaliste sinora hanno fatto in modo gratuito quello che il Comune non riesce a fare, causando emergenze e disservizi. Gli accordi presi con il precedente assessore erano ben diversi, chiederò un incontro al neo assessore Sergio Marino per chiarire la situazione nel rispetto del benessere e dei diritti dei cani”. Lo dice il capogruppo di Comitati Civici al comune di Palermo Filippo Occhipinti.
“In relazione alle dichiarazioni rese dal Presidente di Reset, la Cisal – si legge in una nota – sottolinea come in diversi incontri sindacali abbia posto all’attenzione del Presidente come gli accordi aziendali sottoscritti dalle Organizzazioni Sindacali siano transitati anche in Reset in virtù del fatto che nell’ambito dell’accordo del 30 dicembre 2014 non siano stati in alcun modo disdettati. La risposta è sempre stata che non si negava il diritto, ma che non si disponevano le risorse economiche necessarie. Appare importante e opportuno rilevare che, se da un lato non si possono applicare gli accordi di secondo livello per mancanza di adeguata copertura finanziaria, dall’altro lato non si capisce come mai vengono retribuiti ad alcuni trattamenti lavoro straordinario e altre varie indennità, dimenticando l’istituto della banca ore. Come al solito si prediligono pochi privilegiati a discapito dei tanti lavoratori e purtroppo rileviamo che nulla è cambiato rispetto alla precedente esperienza Gesip. Ricordiamo che ai lavoratori non viene nemmeno riconosciuta la polizza di assistenza sanitaria integrativa che è stata un grande vittoria contrattuale dell’ultimo Ccnl di lavoro. Per questi motivi la nostra organizzazione ha dato mandato ai propri legali per tutelare i diritti dei lavoratori duramente calpestati”.