PALERMO – Dopo la squalifica arriva anche l’inchiesta penale per il pugile Benny Cannata. Gli è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini.
Lo scorso febbraio il Tribunale nazionale antidoping lo ha squalificato per quattro anni. Ora il pubblico ministero Dario Scaletta gli contesta di avere assunto sostante illegali prima di salire sul ring e conquistare la cintura di campione italiano dei mediomassimi.
Era il 3 luglio 2016 quando il pugile originario del rione Capo batteva il detentore del titolo, il toscano David Rettori. Una raffica di pugni lo mandò al tappeto. Verdetto: Ko alla seconda ripresa. Fu il successivo controllo antidoping a smascherare che Cannata aveva assunto prodotti contenenti Epitrenbolone.
Altro non è che uno steroide, tra i più efficaci per potenziare e gonfiare il fisico in breve tempo. Cannata avrebbe giocato sporco. Ottenne la vittoria sotto l’effetto dell’Epitrenbolone. La federazione lo ha squalificato fino al 2 luglio 2020. Adesso rischia il processo penale. Ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini il legale di Cannata, l’avvocato Giuseppe Sceusa, potrà presentare entro venti giorni una memoria difensiva. Poi, sul tavolo del giudice per le indagini preliminari arriverà una richiesta di rinvio a giudizio.