PALERMO – I nodi del canile municipale di Palermo vengono al pettine. Dopo i giorni dell’emergenza, con l’Asp che invitava il Comune “a limitare il sovraffollamento a garanzia degli stessi animali ospitati”, stasera l’assessore all’ambiente Giuseppe Barbera ha avviato una serie di controlli per verificare che la ditta che gestisce il canile, la Vifracos di Corleone, rispetti tutti i protocolli operativi. Barbera ha inviato una nota al dirigente del canile, Antonino Rizzotto, lamentando che “la ditta aggiudicataria non avrebbe ancora fornito rassicurazioni” sul rispetto dei parametri gestionali. In particolare “non vi sarebbe riscontro sulla messa in atto di quanto necessario a garantire il benessere degli animali, con riferimento ai prodotti per le pulizie e all’alimentazione e sul corretto espletamento dei servizi di pubblica utilità”.
“Inoltre – prosegue l’assessore – continuano a pervenire segnalazioni di gravi disservizi sul mancato rispetto dell’orario di apertura e chiusura, sull’assenza di operatori addetti all’accalappiamento, sul numero ridotto di operatori presenti e su tutta una serie problematiche irrisolte inerenti il servizio diritti degli animali”. Ma dove Barbera colpisce più duramente è sulle assenze degli operatori della Vifracos, “rilevate più volte sia nei giorni feriali nelle ore pomeridiane sia nei giorni festivi che, pure, devono essere coperti come da Capitolato d’Appalto”.
L’assessore chiede che “le criticità evidenziate vengano risolte in modo urgente”, minacciando altrimenti “l’eventuale applicazione di penali alla ditta, fino alla revoca del contratto”. Il titolare degli uffici di via dello Spirito Santo ne ha anche per le associazioni animaliste: la ditta nei giorni scorsi si sarebbe lamentata “delle interferenze da parte di alcuni volontari di associazioni animaliste che avrebbero addirittura ostacolato lo svolgimento del lavoro. Faremo chiarezza”. Gli animalisti prestano il proprio servizio gratuito sulla base di un protocollo d’intesa siglato con Palazzo delle Aquile. Anche per questo si configura l’ipotesi della revoca. “Deve essere chiaro a tutti – conclude l’assessore – che la delicatissima situazione del canile non potrà essere risolta con scelte ideologiche scollegate dalla realtà e non si potranno tollerare forme di illegalità ed irregolarità di qualsiasi tipo”.
Lamentele sulle inosservanze da parte della Vifracos sono giunte alla nostra redazione anche da un consigliere comunale, Carlo Di Pisa, del Pd, che ieri ha tentato vanamente di salvare un cane randagio non riuscendo a farsi ricevere dal canile né a contattare telefonicamente nessuno dei rappresentanti dell’azienda: “ieri ho notato una bestia tremante per il freddo rifugiarsi per diverse ore in un bar della zona Oreto. Ho provato più volte a chiamare il canile ma non rispondeva mai nessuno. Ho chiesto al comandante della Polizia Municipale, al presidente del Consiglio comunale e all’assessore Barbera. Tutti si sono mostrati sensibili al problema ma nessuno di loro è riuscito a far intervenire gli addetti del canile, che pure dovrebbero essere sempre disponibili, anche la domenica. A questo punto mi sono recato di persona al canile ma non c’era nessuno! Una cosa del genere in una città come Palermo non può accadere”.
In serata il consigliere comunale Fabrizio Ferrara di Ora Palermo e il deputato del Pd all’Ars Fabrizio Ferrandelli in una nota congiunta hanno espresso “soddisfazione per l’intervento dell’assessore Barbera, che ha valutato positivamente la nostra richiesta di effettuare le dovute verifiche ed eventualmente procedere alla revoca del contratto. Se accertate le gravi irregolarità denunciate nei giorni scorsi, bisognerà effettuare una revoca in danno. Dal canto nostro, abbiamo già effettuato diversi atti ispettivi e abbiamo potuto verificare le gravi inadempienze. Non possiamo permettere che, ancora una volta, a pagarne le spese siano i cani ospitati della struttura”. I due hanno indetto per sabato alle 10.30 a Palazzo delle Aquile un’assemblea cittadina aperta alle associazioni animaliste e agli amministratori “per discutere i problemi della struttura, e più in generale, il problema della tutela degli animali”.