Capaci, nasce "MuST23" museo immersivo sulla strage del '93

Capaci, nasce “MuST23” museo immersivo sulla strage del ’93

Sorge nell'ex stazione
L'INIZIATIVA
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CAPACI (PALERMO) – Nasce MuST23, il Museo Stazione 23 maggio a Capacinella cittadina che 32 anni fa per il mondo, diventò sinonimo di strage. Addiopizzo Travel e Capaci No Mafia presentano il primo step di un museo immersivo, che mira alla creazione di uno spazio di fruizione culturale permanente.

Il museo è finanziato in gran parte da Invitalia (con la misura cultura crea 2.0) e da Legacoop Coopfond, MuST23 è un luogo dove la storia si racconta per comprenderne le dinamiche e ricostruire un senso. L’obiettivo è quello di raccontare 32 anni di lotte, di successi, anche di delusioni nella lotta alla mafia. Raccontare un territorio che non è solo un pezzo di autostrada saltato per aria.

Il museo sorge nell’ex stazione ferroviaria di Capaci, concessa in comodato d’uso gratuito da RFI. Nello spazio dello scalo merci in disuso sono stati allestiti cinque container: due sono sale immersive con visori e realtà virtuale per “entrare” in autostrada immediatamente dopo l’esplosione, ascoltare testimonianze, guardare immagini di repertorio; in un terzo container è possibile vedere e ascoltare le parole di Giovanni Falcone; quindi il bookshop, e ancora il polo di fruizione culturale permanente e bookstore curato da Feltrinelli.

Infine, un’area sarà dedicata alla mostra fotografica “L’eredità di Falcone e Borsellino” ideata e realizzata dall’Ansa, media partner del progetto.  

L’esperienza, ideata da MuST23 e realizzata dalla cooperativa Mediterranei, dura circa 20 minuti e permette di ascoltare le testimonianze dei sopravvissuti, dei soccorritori, dei primi testimoni. Interagendo con gli oggetti presenti in autostrada, infatti, partiranno filmati di repertorio dagli archivi della Rai, media partner del museo. Le voci di fondo che si sentono sono i messaggi radio autentici della polizia, tratte da “Voci di Capaci”, il documentario di Ernesto Oliva e Antonio Prestigiacomo.

Partire da quell’evento drammatico diventa strumento narrativo per raccontare, attraverso le nuove tecnologie, la resistenza alla mafia e l’impegno per la valorizzazione del territorio: dall’importante lavoro del giudice Falcone all’impegno della  società civile, dagli arresti dei più importanti boss alle eccellenze siciliane.

Riccobono: “Falcone non deve essere dimenticato”

“MuST23 nasce per diversi motivi e con diversi obiettivi – dice Dario Riccobono, direttore responsabile di MuST23 – vogliamo che la figura di Giovanni Falcone non venga dimenticata; e vogliamo raccontare quel 23 maggio ‘92 per quello che è stato per noi, l’inizio di un cammino di riscatto e di liberazione”.

“L’obiettivo – ha aggiunto – è quello informare, educare ma anche emozionare. Scuotere le coscienze per spingere all’impegno. Conoscere quello che successe oltre 30 anni fa, quando nessuno degli studenti di adesso era ancora nato, riduce il rischio di indifferenza alle mafie”.

“Un’area, l’ex stazione ferroviaria di Capaci, che viene destrutturata nella sua funzione nativa – afferma il direttore artistico Davì Lamastra – per rinascere come spazio di confronto, di racconto vero, libero e concreto di umanità che lotta per una nuova e positiva rinascita. Uno spazio che dialogherà tramite elementi artistici, riferimenti culturali e concettuali, tecnologie multimediali e interattive.”

Puccio: “Progetto che guarda ai più giovani”

“È un progetto che guarda alle generazioni più giovani, che non hanno vissuto quegli anni terribili, ma devono fare in modo, attraverso l’ impegno e coinvolgimento, che quegli anni non debbano più tornare” dice il sindaco di Capaci, Pietro Puccio.

Porcaro: “Pagina di storia triste”

“Sono lieta di essere qui oggi per una iniziativa che ha nel suo dna la cultura dell’antimafia e della memoria di uomini giusti come Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli agenti di scorta uccisi 32 anni fa a Capaci”, ha dichiarato Agostina Porcaro, presidente della cassa edile di Palermo, che era presente all’inaugurazione.

“Trasmettere alle nuove generazioni la memoria del sacrificio patito da questi uomini serve a non spegnere le idee che questi eroi portavano avanti. Queste pagine di storia triste, sono state tuttavia tragicamente necessarie per determinare una inversione di tendenza culturale. Cassa Edile si inserisce in questo approccio culturale di cambiamento nella direzione della legalità, declinata in ogni sua forma, soprattutto nel settore edile”.

L’inaugurazione con la comunità di Capaci sarà domani (mercoledì 22 maggio) dalle 20.45.

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