CAPO D’ORLANDO (MESSINA) – È l’anno del ritorno: a sei anni da quell’Avellino-Orlandina, primo turno di playoff e punto più alto della storia dei paladini, Capo d’Orlando torna in serie A. E lo fa con tanti volti nuovi ad integrare uno zoccolo duro pieno d’esperienza. Il volto nuovo più importante, però, si trova in panchina. Non c’è più coach Pozzecco, idolo di casa e fenomeno non solo mediatico del basket italiano, al suo posto arriva Giulio Griccioli, alla prima esperienza da head coach in massima serie ma senza alcun timore di affrontare la categoria, conscio dell’esperienza già fatta alle spalle di Pianigiani in quel di Siena e in giro per l’Italia tra giovani e serie minori. Il tecnico toscano, intervistato da LiveSicilia Sport, si conferma entusiasta per questa nuova esperienza in Sicilia: “Sono carico, senz’altro. Se sarò pronto, dovrà dirlo il campo. Sto avendo una grande opportunità, grazie all’Orlandina e a Sindoni, ma voglio prenderla per le corna. Non vedo l’ora di iniziare”.
Quel che è certo è che la linea di Griccioli sarà diversa da quella tenuta da Pozzecco: “Io e il Poz siamo diversi – dichiara il tecnico dell’Orlandina – lui ha un passato molto importante da giocatore, in più è stato anche compagno di alcuni dei nostri. Io ho con loro un rapporto diverso, improntato sulla professionalità. Spero che mi possano apprezzare per questo. Lui ha iniziato la sua esperienza di allenatore da qui, io invece ho iniziato dai giovani e facendo l’assistente, abbiamo avuto due percorsi diversi”. La squadra però sembra aver risposto nel migliore dei modi al cambio di allenatore, soprattutto con la permanenza di elementi di esperienza come Soragna e Basile: “Loro hanno un compito importante, quello di darci minuti di qualità ed esperienza, come già si vede nel corso degli allenamenti”.
Intanto l’Orlandina si ripresenta in serie A con diversi nuovi arrivi. Fra tutti, spicca il playmaker americano Jonny Flynn, colpo di mercato del direttore sportivo Sindoni, arrivato a Capo dopo aver giocato in Cina e in Australia al termine della propria esperienza in NBA: “Non voglio caricare Flynn di grosse attese – ammette cautamente il tecnico Griccioli -. Al di là del suo passato in NBA, quello che conta di più è il suo ruolo. Lui, come Pecile, sarà determinante in quanto playmaker. Se facessimo leva su un solo giocatore, saremmo perdenti già in partenza”. Una mentalità che non appartiene a questa Orlandina, come già mostrato nella prima amichevole contro la Viola Reggio Calabria. Un test forse poco indicativo, che sarà seguito dal Memorial “David Basciano” di sabato prossimo. Tra le avversarie, oltre ai padroni di casa della Pallacanestro Trapani, ci saranno altre due squadre di A, Varese e Caserta: “Sinceramente sono partite che arrivano presto, avendo iniziato da poco la preparazione e non essendo ancora al completo. Ci manca ancora qualcosa, in più Soragna non è ancora al meglio. Non mi aspetto molto da questo tipo di sfide”.
Partite di allenamento utili per entrare in ritmo partita, ma che bastano per far sentire ai tifosi dell’Orlandina il profumo della serie A. Non ha dubbi coach Griccioli nel definire con una parola l’atmosfera che si respira a Capo d’Orlando dopo il ritorno in massima serie: “Entusiasmo, sicuramente. C’è consapevolezza delle difficoltà con cui si ritorna in serie A, ma la presenza di 300 spettatori al primo allenamento e di 1200 alla prima amichevole dà l’idea dell’entusiasmo positivo che c’è intorno alla squadra”. Un’ottima base di partenza, per una stagione che torna a vedere la Sicilia ai nastri di partenza della serie A. Capo d’Orlando è pronta, a poco più di un mese dalla prima vera palla a due. A Griccioli e ai suoi uomini il compito di riprendere dove s’era chiuso sei anni fa.