Capodanno al teatro Massimo|L'Idv non ci sta e scende in piazza - Live Sicilia

Capodanno al teatro Massimo|L’Idv non ci sta e scende in piazza

Sit-in a Palermo
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No al cenone di San Silvestro: la protesta arriva dagli orlandiani di Italia dei Valori, che hanno manifestato ieri pomeriggio davanti il teatro Massimo contro la festa che la giunta Cammarata vorrebbe organizzare per accogliere il nuovo anno. La scarsa partecipazione non ha comunque scoraggiato i dipietristi, che hanno presentato, nell’occasione, una formale diffida al primo cittadino. “Non mi risulta – ha detto il capogruppo di Idv in sala delle Lapidi, Fabrizio Ferrandelli – che siano state concesse le autorizzazioni dagli uffici competenti. In ogni caso, con la presentazione di una formale diffida al sindaco, eviteremo il ripetersi della storia: già lo scorso anno con la vicenda della casa di Babbo Natale a piazza Castelnuovo, Cammarata dichiarò di non essere stato messo a conoscenza della vicenda. Questa volta non potrà dire di non sapere”. Nel freddo di un pomeriggio ventoso di dicembre, in attesa dell’arrivo di Leoluca Orlando, oltre ai tanti tesserati di partito anche qualche ‘intruso’: il capogruppo cittadino del Pd Davide Faraone, infatti, ha fatto capolino al sit-in, suscitando anche qualche sorriso per essere stato ritratto con la bandiera del partito di Di Pietro. Poi l’arrivo di Orlando, alla guida della città nel 1997, quando il teatro Massimo fu restituito alla collettività. “Mentre Palermo è sommersa dai rifiuti, il sindaco organizza festini dentro uno dei luoghi simbolo del nostro patrimonio culturale – ha detto Orlando – noi siamo qui per dare voce ai tanti palermitani stanchi del malgoverno della città. La qualità del teatro Massimo è stata continuamente mortificata da questa amministrazione, adesso ci si mette anche questa idea di trasformare la platea in una sala banchetti. A noi che abbiamo lavorato per recuperare questo bene comune, la riapertura del Massimo è costata tensione, preoccupazione, pellegrinaggi alle banche”.E mentre in questi giorni su facebook molti utenti palermitani hanno intavolato discussioni sul valore delle celeberrime poltrone del teatro, oggetto della polemica proprio perché dovrebbero essere smontate per far spazio alla festa, nel discutere con la stampa Orlando ha rinunciato al suo one-man-show, per improvvisare un racconto a due voci, spalleggiato da Emilio Arcuri, proprio sulle poltrone della platea. “Eravamo io, Orlando e Caletti – ha raccontato Arcuri – quando ci presentammo al banco di Sicilia per richiedere una sponsorizzazione proprio per il restauro delle poltrone”.

“Da lì – ha continuato Orlando – è iniziata l’avventura che portò al recupero del monumento. Le poltrone del teatro sono un pezzo del vissuto di questa città”.

E ancora, nominando la munnizza, chiave d’accesso per leggere le vicissitudini della città tutto porto in questi giorni (dai cumuli di spazzatura per le strade, all’aumento della tassa sui rifiuti, al ricorso delle associazioni di categoria, fino all’ipotesi di danno all’erario per le casse comunali), Orlando ha precisato: “ritengo che, in questa fase drammatica, protestare contro un festino sia il modo migliore per denunciare il degrado della città, guidata da un’amministrazione che continua ad occuparsi di cose che servono a sé, piuttosto che guardare al bene comune”.


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