CATANIA – “Plaudiamo all’operazione della Guardia di finanza della compagnia di Paternò contro il caporalato nelle campagne di Palagonia (Catania), un ulteriore passo in avanti contro l’intermediazione illecita, lo sfruttamento e il lavoro irregolare nel nostro territorio”.
Lo afferma in una nota il segretario generale della Fai-Cisl Catania Alfio Turrisi in merito all’arresto di un cittadino marocchino per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro nei confronti di alcuni connazionali.
Turrisi sottolinea però la necessità di agire anche nei confronti delle aziende che si appoggiano ai caporali: “Chiediamo però alle istituzioni preposte che, oltre a perseguire i singoli ‘caporali’, si agisca anche nei confronti delle aziende alle quali questi si appoggiano”.
“L’azione sanzionatoria nei confronti del solo caporale – continua Turrisi – finisce per diventare riduttiva e non risolve del tutto il problema. Mentre occorre andare a verificare dove viene trasportata la merce raccolta e sanzionare l’azienda che utilizza il caporalato per complicità nei confronti dello sfruttamento del lavoratore”.
Concorrenza sleale e distorsione del mercato
Il segretario generale della Fai-Cisl Catania aggiunge che il caporalato genera anche “un quadro di concorrenza sleale e di distorsione del mercato, dove un’azienda può permettersi di offrire merce a prezzi più bassi perché sfrutta manodopera a basso costo e non tutelata, a svantaggio di un’impresa che osserva le norme e le tutele dei lavoratori”.
Sulla vicenda interviene anche il segretario generale della Fai-Cisl nazionale Onofrio Rota, che pur riconoscendo l’importanza dell’azione delle forze dell’ordine, sottolinea l’urgenza di rendere operativi tutti gli strumenti preventivi contro lo sfruttamento.
Rota chiede ai ministri Calderone e Lollobrigida di riprendere il confronto con il tavolo interministeriale anticaporalato e di emanare i decreti attuativi di alcune novità introdotte con l’ultimo decreto agricoltura.
L’arresto di un uomo per caporalato a Palagonia è avvenuto nella mattina di martedì 25 marzo.
(foto archivio)