La prima sezione della Corte d’Appello di Palermo ha confermato l’assoluzione per il deputato regionale Salvino Caputo (Pdl) dall’accusa di falsa testimonianza. Il politico, che è anche avvocato, avrebbe mentito testimoniando in una udienza del processo di primo grado alle “talpe alla Dda” in cui è imputato, fra gli altri, l’ex presidente della regione, Totò Cuffaro. Subito dopo l’arresto di Salvatore Aragona, uno dei co-indagati dell’allora governatore, Caputo aveva contattato il difensore chiedendogli di non far rispondere il proprio cliente all’interrogatorio di garanzia. Un episodio che era stato poi escluso, durante un’udienza, dal politico, il quale è stato per questo motivo indagato per falsa testimonianza.
In primo grado il deputato era stato scagionato con l’applicazione di una “causa di non punibilità”: secondo il giudice monocratico Daniela Vascellaro, Caputo aveva mentito per salvare se stesso e il proprio onore dal rischio di una condanna per il reato di favoreggiamento. Una tesi non condivisa dalla Procura che era ricorsa in appello. Il pg Angela Tardio aveva chiesto la condanna a cinque anni.