PALERMO – Assolto per non aver commesso il fatto. Filippo Mineo in primo grado era stato condannato a 4 anni. La seconda sezione della Corte di Appello di Palermo, presieduta da Gabriella Di Marco, ha ora accolto la tesi difensiva dell’avvocato Gianluca Corsino.
A scagionarlo le immagini delle telecamere di videosorveglianza. In particolare, gli ultimi frame in cui si vede Mineo allontanarsi da solo in sella ad uno scooter e in direzione opposta all’autore della rapina che invece fugge a piedi.
Il particolare decisivo
Un particolare decisivo visto che l’imputato era accusato di avere prima fatto da palo e poi di avere agevolato la fuga.
Nel mirino era finito il cliente di un bar in via Oreto. È certo che Mineo e l’autore della rapina – Paolo Giappone, condannato in primo grado non ha presentato appello, godendo così di uno sconto di pena – fossero arrivati insieme al bar. Lo scooter era di Giappone.
La tesi difensiva
Si erano accomodati ai tavolini. Poi Mineo era uscito. A restare nel locale sarebbe stato Giappone, che avrebbe seguito il cliente fino alla macchina e lo avrebbe minacciato con un taglierino per farsi consegnare il portafogli. Era travisato con la felpa del cappuccio.
La tesi difensiva era che Mineo non avesse idea di ciò che stava accadendo. Anche quando andò a recuperare lo scooter parcheggiato poco distante dal bar.

