Carabinieri, il docufilm: 'Avamposti' sbarca a Catania VIDEO- Live Sicilia

Carabinieri, docufilm: ‘Avamposti’ sbarca a Catania VIDEO

Intervista al giornalista e documentarista Claudio Camarca.

“A Catania l’odore delle mafie lo respiri in ogni angolo. La delinquenza anche spicciola, come lo spaccio al minuto, è gestito dai clan. Una famiglia detiene il potere criminale in particolare”. La docuserie Discovery Avamposti sbarca a Catania. Lunedì, nella giornata dedicata alla memoria delle vittime di mafia, andrà in onda la puntata realizzata dal giornalista e scrittore Claudio Camarca che ha vissuto una settimana –  giorno e soprattutto notte – con i carabinieri della stazione Nesima. Perquisizioni, arresti, retate. Ma anche la testimonianza di chi ha scelto di chiudere la carriera nell’Arma in trincea. Da una stazione dei Carabinieri come quella di Nesima.

Camarca lo abbiamo beccato al telefono mentre correva per realizzare un’intervista. Mai fermo. Sempre in viaggio. In giro per l’Italia e l’Europa. Dalle zone di guerra alle periferie di Catania lasciate un po’ al loro destino. “Ogni volta che vengo al Sud mi viene un po’ di sgomento e rabbia”, commenta il reporter. Camarca ha calpestato le strade dove il clan Santapaola si sente padrone. Il giornalista ha guardato da vicino come funziona la piazza di spaccio di crack più grande della Sicilia Orientale, la Fossa dei Leoni (Viale Grimaldi, 10). Il reporter ha guardato in faccia le nuove leve della mafia militare. Ha girato per le strade dove nel 2020 si è consumata la guerra armata tra i Cappello e i Cursoti Milanesi.  Ha sporcato le suole delle scarpe in quei quartieri dove i carabinieri giornalmente combattono un rete criminale che “diventa strumento per alimentare le casse della mafia”. Droga, scommesse clandestine, corse di cavalli. Un giro vorticoso di soldi sporchi. Camarca avverte: “Quei soldi poi saranno ripuliti e serviranno ad aprire le pizzerie a Roma e Milano. Le mafie non sono solo una questione meridionale, sono nate al Sud per una serie di motivi ma ormai sono riuscite a infiltrarsi in tutte le regioni italiane”. 

Camarca ha potuto constatare anche il modo di agire dei carabinieri, che operano “non dimenticando la dignità di una persona”. “Ricordo che durante un’operazione uno degli arrestati ha chiesto se potevano ammanettarlo quando i figli non lo avrebbero più visto. Lo hanno fatto”, racconta il reporter. Il documentarista ha partecipato anche ad una retata antimafia che ha visto l’arresto di alcuni “personaggi di peso”. In uno dei tanti blitz a cui ha partecipato c’è stato anche chi lo ha riconosciuto. “Vedevo questa persona che continuava a fissarmi. Ad un certo punto si è avvicinato e mi ha detto: “Dottore, possiamo farci un selfie?”, racconta.

Avamposti ci farà conoscere ancora più da vicino cosa vuol dire essere un carabiniere a Catania. E come funziona la ‘famiglia’ dell’Arma: al momento di entrare in azione su obiettivi sensibili – come un intervento in una piazza di spaccio particolarmente attiva o un arresto di più soggetti in contemporanea – i carabinieri di Nesima possono infatti contare sul supporto del nucleo operativo della compagnia di Fontanarossa, del nucleo Cinofili e del reparto delle Aliquote di primo intervento”. 

“Garantire la sicurezza pubblica di un territorio significa non solo porre in essere adeguate attività preventive e repressive dei reati, ma anche diffondere – attraverso opportune iniziative – la cultura della legalità”, commenta il comandante provinciale dei Carabinieri di Catania Rino Coppola. “In quest’ottica l’Arma ha aderito al progetto filmico “Avamposti – Uomini in prima linea” in cui le quotidiane attività dei Carabinieri vengono “raccontate dal di dentro”, per offrire ai cittadini un nuovo punto di vista, quello dei militari impegnati sul campo, e per renderli sempre più partecipi di quanto e come viene fatto soprattutto nelle aree più problematiche e degradate di Catania, dove, per sconfiggere l’illegalità, è ancor più fondamentale il ruolo attivo della cittadinanza”. La docu-serie di Camarca forse ci aiuterà a capire la lotta alle mafie non riguarda solo chi indossa la divisa. Ma ogni cittadino. 


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