Carceri, Fiandaca: "Nell'Isola |la situazione è migliorata" - Live Sicilia

Carceri, Fiandaca: “Nell’Isola |la situazione è migliorata”

La risposta alla conferenza stampa di Apprendi e Caputo.

Il garante
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PALERMO – “Sono grato agli onorevoli regionali Pino Apprendi e Toto Cordaro per avere richiamato l’attenzione pubblica, nel corso di una recente conferenza stampa a Palazzo dei Normanni, sui diversi problemi relativi alle strutture carcerarie siciliane. Sono del resto problemi ben noti, ma che non presentano affatto un livello di gravità tendenzialmente maggiore di quello riscontrabile in altre regioni italiane. Pertanto, appare eccessiva l’enfasi con cui i due illustri parlamentari hanno sottolineato la presunta condizione di estrema gravità della situazione carceraria in Sicilia, come se ci si trovasse in una condizione particolarmente allarmante. Né sembra giustificato, almeno nei termini in cui viene formulato, l’invito al Presidente Rosario Crocetta a riferire con urgenza in Parlamento sulla questione: com’é noto, nessun Presidente regionale ha competenze e poteri diretti di intervento in materia carceraria”. Così in una nota il garante dei detenuti della Regione Siciliana Giovanni Fiandaca commenta la conferenza stampa congiunta dei deputati Cordaro e Apprendi sulle criticità delle carceri siciliane.

“In ogni caso – prosegue il comunicato di Fiandaca -, la tutela dei diritti dei detenuti spetta a un apposito soggetto istituzionale istituito con legge regionale, e cioè al Garante dei diritti fondamentali dei detenuti, ruolo che personalmente rivesto dal maggio 2016. I problemi sollevati dai due deputati mi sono ben noti in qualità di Garante e costituiscono da alcuni mesi oggetto di particolare attenzione e cura da parte dell’Ufficio da me presieduto. Mentre i due deputati regionali, nel rivolgere l’invito al Garante ad attivarsi al più presto, finiscono col diffondere il falso messaggio che il Garante sia stato, finora, in proposito inattivo: purtroppo, i politici per guadagnare visibilità tendono non di rado a drammatizzare e a lanciare accuse infondate anche in forma velata. Come i due deputati dovrebbero sapere, all’Ufficio del Garante spetta di redigere una relazione da presentare al Parlamento siciliano ogni anno: il che implica che come Garante presenterò una completa relazione sul lavoro espletato a fine maggio di quest’anno (essendo questa la prima scadenza che obbliga il mio Ufficio a riferire al Parlamento)”.

Il giurista anticipa qualcosa sul quadro riscontrato nella sua attività: “Sin da ora però posso attestare che, diversamente da quanto sembra emergere dalla conferenza stampa dei due deputati, non esiste in Sicilia un tasso di sovraffollamento maggiore che in altri contesti: il livello quantitativo di detenuti è nella media nazionale, anzi forse con alcuni decimali in meno. In atto la situazione è anche migliorata rispetto allo scorso anno. Oggi, infatti, rispetto ad una popolazione di 6.137 detenuti sono infatti potenzialmente disponibili 6.250 posti: dico potenzialmente perché mille posti non sono sin da subito utilizzabili perché in fase di ristrutturazione, ma i lavori di recupero dovrebbero essere espletati in tempi ragionevoli. Ovviamente, quando si parla di dato medio bisogna intendersi: può accadere cioè che, mentre alcuni istituti hanno un numero di detenuti inferiore alla disponibilità di posti, qualche istituto penitenziario presenta un numero di detenuti maggiore rispetto alla prevista capienza. Ma quel che va comunque sottolineato è che già da alcuni anni nessun detenuto si trova sotto i tre metri quadri di spazio, cioè quella soglia interdetta dalla nota sentenza Torreggiani. Si aggiunga che tutti i detenuti usufruiscono di almeno 8 ore quotidiane di attività al di fuori delle celle”.

Aggiornamento 13 febbraio: la risposta di Cordaro e Apprendi

“Professore Fiandaca, la nostra conferenza stampa è stata e resta, principalmente, una denuncia politica e morale nei confronti di un Governo Regionale assente sul tema dei diritti dei detenuti. Dopo una vacatio di tre anni, durante la gestione Crocetta, la Sua nomina a garante per i diritti dei detenuti aveva fatto ben sperare, ma evidentemente Lei, troppo impegnato in altre importanti faccende, non ha trovato il tempo di visitare neanche un detenuto e di scoprire, ad esempio (al di là delle frasi di maniera e dei luoghi comuni citati nella sua replica sulla situazione carceraria in Sicilia), se al carcere di Pagliarelli di Palermo i detenuti possono fare la doccia con l’acqua calda oppure no.

Lei sostiene che lo stato delle carceri siciliane sia nella media nazionale: forse sarebbe il caso di spiegarlo ai 350 detenuti che dal 1’ febbraio sono in sciopero della fame al carcere di Pagliarelli!

Abbiamo, altresì, stigmatizzato il modus operandi del Presidente della Regione di non rispondere alle interrogazioni e alle interpellanze dei Parlamentari in genere e a questa in particolare, dopo ben cinque mesi. Lei lo difende. Ne prendiamo atto. D’altronde la sua è una nomina politica e Lei, più volte impegnato in competizioni elettorali, è uomo di parte.

Anche per questo (la sua difesa tout court) sostiene che il Presidente della Regione non ha competenze sulle carceri siciliane: si tratta, in questo caso, di una contraddizione in termini, posto che è il Governatore medesimo a nominare il Garante.

Abbiamo, ancora, evidenziato la condizione di disagio legata in Sicilia alla chiusura degli OPG e alla insufficienza delle strutture alternative (REMS) di Naso e Caltagirone, recentemente aperte e non sufficienti al fabbisogno. Ma da Lei su questo non una parola.

Del resto, non sappiamo se essere lieti per i segni della Sua gratitudine – all’inizio della Sua replica – o dispiaciuti per la Sua accusa di avere utilizzato un’enfasi eccessiva. Di una cosa siamo certi: avere evocato la ricerca di visibilità da parte nostra in una vicenda così grave e dolorosa è un “inciampo istituzionale” o, forse, una vera e propria caduta di stile.

Abbiamo parlato di stimolo nei Suoi confronti, consapevoli del periodo relativamente breve trascorso dall’inizio del Suo impegno di garante; probabilmente Lei ha frainteso.

Caro Professore, non sia mai che il “grillismo” imperante possa travolgere anche Lei. Con stima”. Lo affermano gli onorevoli Toto Cordaro, presidente del gruppo parlamentare Cantiere Popolare, e Pino Apprendi, del partito democratico.

 

 


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