MESSINA – Proseguono le interlocuzioni tra la Regione Siciliana e il ministero della Salute sul futuro del Centro di cardiochirurgia pediatrica di Taormina.
Nei giorni scorsi il presidente Renato Schifani, accompagnato dal dirigente generale del dipartimento della Pianificazione strategica dell’assessorato alla Salute Salvatore Iacolino e dal capo di gabinetto di Palazzo d’Orleans Salvatore Sammartano, ha incontrato il ministro Orazio Schillaci.
Cardiochirurgia, la riunione con il ministro
Al centro della riunione la richiesta di deroga al “decreto Balduzzi”, che prevede una struttura ogni 5 milioni di abitanti, così come avviene già in Veneto (con Verona e Padova), avanzata lo scorso 15 maggio dalla Regione.
“Abbiamo registrato – evidenzia il presidente Schifani – la disponibilità del Ministero a valutare la sostenibilità della nostra proposta sul piano assistenziale ed economico. La procedura per continuare ad assicurare nell’Isola la presenza articolata dei Centri di cardiochirurgia pediatrica per soddisfare il bisogno di salute delle comunità interessate è stata pertanto incardinata”.
“Non più la sola proroga, ma la deroga sarebbe una conquista della Regione, con la contestuale revisione della Rete ospedaliera. In ogni caso, qualora i tempi per la deroga dovessero allungarsi, il ministero della Salute ha manifestato la possibilità di assicurare un’ulteriore proroga del servizio, che scade il 31 luglio, per garantire la continuità assistenziale”.
La preoccupazione dei genitori
“Abbiamo accolto con gioia, dopo tante battaglie – afferma il comitato dei genitori – la decisione del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, di chiedere finalmente la deroga al ministero della Salute per il mantenimento definitivo del CCPM di Taormina”.
“A seguito infatti delle numerose dichiarazioni da parte del Governo nazionale di non avere problemi al mantenimento dei due centri di cardiochirurgia pediatrica in Sicilia (e che tale deroga dipendeva solo dalla Sicilia farne richiesta), eravamo convinti che l’iter verso la deroga potesse andare finalmente spedito”.
“In realtà, sino a questo momento – continuano i genitori – abbiamo solo informazioni parziali che ci pongono nuovamente in una fase di apprensione, soprattutto dinanzi ad una ennesima proroga. Sapevamo di un incontro ”informale” la settimana scorsa tra il ministro Schillaci ed il presidente Schifani, dove nuovamente sono stati richiesti i dati dell’attività a Taormina”.
“Dati che per l’ennesima volta dimostrano non solo la piena attività del centro ma soprattutto come la deroga non inficerà le casse della Regione Siciliana, in quanto nei soli primi mesi del 2024 il CCPM ha ampiamente ripagato i costi, offrendo quindi nei mesi successivi solo ricavi per Asp e quindi Governo regionale”.
I genitori sottolineano che “la cardiochirurgia pediatrica di Taormina è riconosciuta come centro di Eccellenza non solo italiano, ma anche per la Calabria e tutto il Mediterraneo.
Non comprendiamo quindi (aldilà dei possibili tempi tecnici e burocratici) la necessità di altre proroghe.
Vorremmo ricordare al ministro Schillaci – concludono – non solo che il Bambino Gesù è contrario ad altre proroghe e quindi rischiamo crisi diplomatiche serie”.