Caro Accorinti, sulla mafia sbaglia - Live Sicilia

Caro Accorinti, sulla mafia sbaglia

Il sindaco di Messina, Renato Accorinti, è finito nella bufera per questa osservazione.

Caro Sindaco Renato Accorinti,

Lei è finito nel vortice di una polemica per una presunta dichiarazione a Palazzo dei Normanni. Avrebbe esclamato, infatti: “In questo palazzo c’era puzza di mafia e continua a esserci”. Se lo ha detto davvero, ha sbagliato, Caro Accorinti, ecco perché.

Intanto per una questione di educazione, della cara vecchia educazione, oggi in disuso. Non si insulta nessuno, se possibile. Non si va in casa d’altri per gridare: “C’è puzza”. Specialmente se la casa d’altri è anche nostra, la dimora della politica, di tutti. Insultare i luoghi delle istituzioni significa, per collegamento, insultare il popolo che lì è rappresentato.

Secondo punto. Lei è un politico e un sindaco. Viene da una storia di antagonismo, ma da un po’ è entrato nella stanza dei bottoni e della responsabilità. Essere responsabili significa pesare le parole, adoperarsi per cambiare i fatti che non ci piacciono, intervenire e mutare il corso degli eventi. Per le chiacchiere da bar, c’è appunto il bar. Molti dei nostri guai dipendono dalla confusione in atto: è diventato difficile distinguere uno scranno parlamentare dalla macchinetta del caffè, soprattutto per colpa dei politici. Tuttavia, non adeguarsi al malcostume è sempre meglio che replicarlo.

Terzo e ultimo punto, Sindaco. Se uno dice quello che avrebbe detto lei, è normale prendersi l’applauso. Ma forse è pure necessario chiedersi se sparate del genere siano utili, se non ci sia una sovrabbondanza di proclami populisti e generici a confondere l’orizzonte, a scapito delle giuste e severe critiche.

Che l’Assemblea Regionale Siciliana, con sede a Palazzo dei Normanni, sia un organismo in massima parte clientelare, inutile o, addirittura dannoso, è un argomento motivato. Collegare il tutto alla mafia, senza fare nomi e cognomi, è un affermazione che va nel senso della più sfolgorante demagogia. Non spiega. Non dice. Non migliora alcunché. Fa perfino torto alle vittime, tanta leggerezza, perché la mafia è una cosa oscena e seria. Dopo l’applauso, dopo l’inutile rabbia, tutto rimane esattamente al suo posto. Questa non è politica.


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