Da marzo dell’anno scorso, in concomitanza con l’aumento del prezzo del gas, dell’energia elettrica e dei carburanti, alla fine del 2022, la Guardia di Finanza ha eseguito 5.187 verifiche agli impianti di distruzione stradale di carburante e ai depositi commerciali, contestando 2.809 violazioni alla disciplina dei prezzi.
In base a quanto emerge dai dati, 717 violazioni hanno riguardato la mancata esposizione o la difformità dei prezzi praticati rispetto a quelli indicati mentre 2.092 sono relative all’omessa comunicazione al ministero.
L’azione di militari delle Fiamme Gialle si svilupperà su tre direttrici: l’attività vera e propria di ‘vigilanza dei prezzi’, con il coinvolgimento di tutti i reparti del corpo; l’azione dei reparti speciali, che assicurano il supporto ai reparti operativi ma anche al garante per la sorveglianza dei prezzi e all’Autorità garante della concorrenza e del mercato nell’ambito di una serie di indagini istruttorie avviate proprio per accertare eventuali violazioni della normativa di settore; le attività d’intesa con l’autorità giudiziaria.
La Guardia di Finanza sottolinea infine che eventuali manovre speculative sui prezzi dei carburanti potrebbero configurare due diverse ipotesi di reato sanzionate dagli articoli 501 e 501 bis del codice penale: ‘rialzo e ribasso fraudolento di prezzi sul pubblico mercato o nelle borse di commercio’ e ‘manovre speculative su merci’