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Caro commentatore,| mi consenta…

E va bene, parliamo dei commentatori degli articoli. Divisi per manie, per atteggiamenti e comportamenti. Si fa (anche) per ridere.

le eugenialate
di
3 min di lettura

Ci persi tempo, ma eccoli, (quasi) tutti in fila. Solo non si vedono i due leocorni.

Betto Contrarioso: Colui il quale (o colei la quale), legge i tuoi articoli solo perché, odiandoti, riconosce in questa pratica un’imperdibile occasione per offenderti e creare una discussione basata sul vuoto pneumatico solo per il gusto di esternare pubblicamente ciò che pensa di te. Costui (o costei) si sente un gran furbacchione e non rendendosi conto di quanto siano ovvie alla totalità dei lettori le ragioni che lo hanno spinto a commentarti, è convinto di poter passare per paladino della vox populi. In realtà dimostra in modo quasi sempre inequivocabile di non aver letto/capito una sola parola di quanto scritto nell’articolo. Ma tutti dobbiamo sfogarci in qualche modo, anche se, cito: “Per chi ci crede, la psicoanalisi funziona”.

Il professore di storia: lui riesce a trovare nelle tue parole qualcosa che inspiegabilmente lo porta con la mente all’olocausto o ad altri tragici momenti del passato anche se il tuo era un articolo sulla pettinatura di Carlo Cracco e ti lascia novantasette righe di commento accusandoti, peraltro senza troppi eufemismi, di classismo, razzismo, psicopatia, follia omicida, istigazione alla violenza e caccole al naso. È il momento allegria, AEIOUY.

Il Fan: il fan è quello che ti difende sempre e comunque, anche se scrivi da analfabeta concetti da troglodita argomentati in modo assolutamente idiota. Il fan è quasi sempre un parente stretto, tipo la mamma, che se la prende anche con chi, magari nel giusto, in un commento ti chiede se per caso mentre scrivevi quel pezzo non avevi la testa assediata da svariate scimmie urlatrici.

Il vincitore del Premio Strega: lui è un essere superiore. È senza dubbio alcuno una grazia ricevere un suo commento. Lui sa bene che scrivendo proprio lì, in quella pagina – solo apparentemente – dedicata a te, il livello intellettuale ed il valore dell’intero sito si impennano. Adopera un linguaggio forbito, ricco di francesismi e terminologie tecniche, dosa le parole con il bilancino degli spacciatori professionisti e ripesca modi di dire che manco mia nonna. È convinto anche di saper scrivere come Ammaniti e si lancia in acrobazie linguistiche che nessuno leggerà mai per intero, aspettandosi inoltre che, una volta pubblicato il suo commento, arrivi la telefonata del direttore di una casa editrice internazionale mirata a pubblicare le risposte che ha dato a domande che nessuno gli ha posto. No ma, va bene.

Iddu: iddu è iddu. Quello che ha capito benissimamente il senso delle cose che legge e ci ride come un pazzo perchè obbiettivamente non ci è altro che fare. Iddu è un simpaticone che non si limita a commentare gli articoli quelli scimuniti tipo questo ma spreca pure cingue minuti del suo tempo preziosissimo per scriverti che sei bravo anche quanto fai cose serie (raramente). In ogni caso, iddu ci è. Saluti e baci.

I Salottieri: questi sono stupendi, tipo i miei preferiti. Hanno deciso che indipendentemente dall’articolo che hanno appena (forse, nella migliore delle ipotesi) finito di leggere, lo spazio dedicato ai commenti sia a loro esclusivo uso e consumo. Per questo motivo non si pongono nessun tipo di problema e iniziano serenamente a litigare con altri commentatori, fare amicizia con quelo che scrive sempre prima di loro, abbordare e scambiarsi pareri sul burraco on line con quello che ci pare conoscente. Cioè così, morbidi. Li amo, mi ignorano ma li amo.

 

 

 

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