I 'comandati' di Russo non ci stanno:| "Abbiamo migliorato la Sanità siciliana" - Live Sicilia

I ‘comandati’ di Russo non ci stanno:| “Abbiamo migliorato la Sanità siciliana”

La protesta
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I comandati di Massimo Russo scendono in campo per dare la loro versione ad alcuni organi di informazione dopo le polemiche delle scorse settimane. Ai tempi del world wide web, affidano la loro missiva a un messaggio di posta elettronica. La mail è indirizzata a Live Sicilia e al quotidiano “La Repubblica”, a scriverla, cittadini, associazioni di malati, società scientifiche, operatori, che si sono rivolti ai due organi di stampa per chiedere una “maggiore e migliore informazione nel settore della sanità in Sicilia”. Secondo la lettera di protesta, nessuna delle richieste avanzate (di cui una selezione viene allegata al messaggio di posta elettronica) “ha trovato ospitalità o riscontro” sulla stampa. L’articolo al centro della polemica, che tanto ha fatto infuriare parte della comunità scientifica dell’Isola, è quello pubblicato da “La Repubblica” Palermo – e ripreso anche da Live Sicilia – in cui si svelano i nomi e i legami familiari tra i funzionari vicini a Massimo Russo.

Secondo Giuseppe Greco, segretario regionale di “Cittadinanzattiva Sicilia”, l’articolo sarebbe frutto di “interesse a descrizioni parziali, quando un investimento di meno di 1,5 milioni per avere in assessorato valide professionalità a fianco dei restanti validi colleghi regionali ha consentito di tagliare sprechi per 800 milioni l’anno e recuperare progettualità”. Soprattutto, in tanti si scagliano in difesa di Attilio Mele, zio materno della moglie dell’assessore richiamato dal centro trasfusionale di Villa Sofia per occuparsi della “Rete del Sangue”.

Secondo Pietro Bonomo, direttore della Medicina trasfusionale di Ragusa, “Attilio Mele, individuato come un parente favorito secondo antiche consuetudini clientelari”, è invece “un immunoematologo di un prestigioso Servizio Trasfusionale Siciliano di Palermo”. “Prima ancora che l’Assessore lo nominasse – prosegue Bonomo – egli è stato indicato da me, proprio per le sue competenze e capacità, come la persona più adatta per la direzione del Centro Regionale sangue”.

E ancora, Francesco Paolo Maccarione, delegato regionale della Società italiana di medicina trasfusionale e immunoematologia, interviene in difesa di Mele, sottolineando come “per la prima volta la direzione della struttura sia stata affidata a un medico e per di più esperto del settore”.

Il direttore del dipartimento di oncologia ed ematologia del “Cervello” di Palermo, Aurelio Maggio, invece, elenca cosa ha prodotto in poco più di un anno il settore della Sanità siciliana finito nell’occhio del ciclone. Tra i tanti esempi citati da Maggio, è stato creato “l’ufficio regionale sangue ed il coordinamento tecnico regionale” e ancora “il piano regionale sangue ed il piano regionale per la plasmaproduzione”.

Alla nota di Maggio si accoda anche Sergio Mangano, direttore dell’associazione Piera Cutino, che si augura una “più precisa e circostanziata descrizione dello “stato delle cose” da parte degli organi di informazione”.

E ancora, secondo Vito Sparacino, direttore del Centro regionale trapianti della Sicilia, “occorrerebbe ricordarsi ogni tanto che la Sicilia è, sì, terra di contraddizioni e di realtà che si riflettono all’infinito in molteplici specchi, ma è pure la terra dove l’unica cosa per cui non si rischia nulla è il “tirare a campare”, tanto più quando si sta al riparo di ben munite trincee”.

Anche Antonino Nicosia, presidente regionale dei Cardiologi interventisti siciliani, interviene nel dibattito, sottolineando che “è in via di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Sicilia il decreto di istituzione della rete per l’infarto miocardico acuto (IMA) in Sicilia, che rappresenta senz’altro una svolta epocale per la Cardiologia siciliana”.

Insomma, a fronte di un’utenza molto spesso stanca per gli episodi di malasanità, e di un’informazione che quotidianamente si sofferma sui temi legati alla salute, c’è una parte della comunità scientifica che non ci sta e che  vuole far sentire la propria voce. Anche attraverso una valanga di mail, di cui Live Sicilia ha citato soltanto una parte, ma soprattutto col lavoro portato avanti ogni giorno.


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