BRONTE – Una casetta in legno illuminata di sera da una lampada. A più di due mesi dall’ultimazione dei lavori, datata 10 settembre, la casa dell’acqua in via Generale Dalla Chiesa è ad oggi solo questo: una casetta che di acqua ancora non ne eroga. Entro il 10 novembre sarebbe dovuto arrivare il certificato di regolare esecuzione dei lavori e il nuovo parere dell’Asp che avrebbero permesso di continuare nell’iter di consegna della struttura al Comune, il quale poi l’avrebbe riconsegnata all’azienda appaltatrice che avrà in gestione l’opera per i prossimi due anni.
Scadenza rimandata invece, come ci spiega il dirigente tecnico, l’ingegnere Salvatore Caudullo, perché dalla ditta “si sta attendendo il completamento delle attività che riguardano il programma per la codifica delle schede”. Per completare definitivamente l’opera manca infatti solo quel software che permetterà il funzionamento delle 5000 card ricaricabili che, una volta messe in vendita ed entrata in funzione la casa dell’acqua, permetteranno agli utenti di prelevare acqua liscia o gassata a temperatura ambiente o refrigerata a costi ridotti.
Nelle parole del sindaco, Graziano Calanna, l’entrata a regime della struttura è prevista “entro la fine dell’anno, ma potrebbe anche essere prima”. Fino ad allora però quella luce collegata alla rete comunale continuerà a rimanere accesa ogni sera per illuminare un’opera ancora inutilizzata. Un dispendio che è tuttavia necessario, ci spiega l’ingegnere Caudullo, per scoraggiare eventuali atti vandalici ai danni di una struttura che, a saldo avvenuto, costerà al Comune cinquantacinquemila euro. Una volta funzionante, i cittadini avranno a disposizione una doppia scelta, poiché i rubinetti posti a pochi metri di distanza che erogano gratuitamente acqua proveniente dagli stessi pozzi Musa continueranno a rimanere lì a fianco. Acqua ottima e potabile in entrambi i casi dunque. A fare la differenza saranno “gli ulteriori processi chimici di affinamento della potabilizzazione” a cui verrà sottoposta l’acqua erogata dalla nuova casa, inclusa la possibilità, aggiunge Caudullo, di potere avere l’acqua frizzante.