Cascio, prescrizione e assoluzione | Le motivazioni della sentenza - Live Sicilia

Cascio, prescrizione e assoluzione | Le motivazioni della sentenza

Francesco Cascio

L'ex presidente dell'Ars era imputato di corruzione. Cascio: "Quanta amarezza".

PALERMO – Due delle tre ipotesi di reato sono state cancellate dalla prescrizione. Per la terza, invece, l’assoluzione di Francesco Cascio è arrivata nel merito.

“Nel caso in esame è stato possibile rilevare, con una mera attività ricognitiva, la mancanza della prova della colpevolezza di Cascio soltanto per l’ultima porzione della condotta contestatagli, ne consegue che debba prevalere, per il resto, la causa estintiva del reato”. Così si legge nella motivazione della sentenza della Corte di appello che lo scorso novembre ha ribaltato il verdetto di primo grado. Solo per una parte delle accuse, dunque, si è provata l’innocenza dell’ex presidente dell’Ars, condannato in primo grado e poi scagionato dal reato di corruzione.

Secondo l’accusa, Cascio, quando era assessore al Turismo del governo Cuffaro e vicepresidente della Regione avrebbe consentito alla società Ecotecna di ottenere fondi europei per la realizzazione di un resort e di un impianto sportivo adibito a campi da golf. In cambio avrebbe ricevuto “lavori” e “servizi” per la costruzione della sua villetta di Collesano, nei pressi dello stesso resort.

Cascio avrebbe agito “in concorso” con altri due ex dirigenti regionali, Agostino Porretto e Aldo Greco, che hanno scelto il rito ordinario. In particolare per i giudici sarebbero prescritte le vicende relative alla delibera del 2001 con la quale era stato dato il finanziamento europeo per il resort. L’assoluzione, invece, ha riguardato il provvedimento del 2005 che estendeva la possibilità di utilizzo dei fondi anche i per i “lavori in economia”.

Nella motivazione, dunque, la corte sottolinea come solo per una parte delle accuse sia emersa l’innocenza dell’ex presidente dell’Ars e che per le altre condotte si sia dichiarata la prescrizione proprio nell’impossibilità di arrivare a una assoluzione nel merito.

Le parole di Cascio:
“Deve rilevarsi che il reato al predetto ascritto risulta essersi estinto per intervenuta prescrizione, a far data dal giugno 2009, prima di qualsiasi atto interruttivo e prima ancora dell’esercizio dell’azione penale: non dovevo essere processato. Non potevo essere condannato in primo grado. Non dovevo decadere da parlamentare regionale. Così scrivono i giudici di appello. Tanta sofferenza mi doveva essere evitata. Dall’episodio più recente contestato i giudici mi hanno assolto nel merito. Adesso il tempo trascorso rende vano ogni ulteriore accertamento! Forse seguirò il consiglio dei miei avvocati che mi suggeriscono di non proporre ricorso per cassazione. Il decorso del tempo equipara sostanzialmente negli effetti una prescrizione così netta all’assoluzione. Ma quanta amarezza”.

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