Case di riposo, scatta il blitz | Intervento a Catania - Live Sicilia

Case di riposo, scatta il blitz | Intervento a Catania

Controlli a tappeto in tutta Italia. I Nas intervengono anche a Catania.

Catania
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CATANIA – Controlli a tappeto sono stati eseguiti nella notte da parte dei carabinieri del Nas in 100 case di riposo di tutta Italia: la task-force istituita dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha controllato 31 strutture ricettive per anziani e disabili al Nord, 30 al Centro e 39 al Sud. Nell’operazione, i militari dell’Arma hanno deferito sette persone all’autorità giudiziaria e 19 a quella sanitaria; eseguito il sequestrato preventivo di una struttura ricettiva per un valore di circa 400mila euro; accertato 10 violazioni penali e 28 amministrative, sequestrato 17 confezioni di farmaci scaduti.

Nel corso del servizio, a Catania è stata accertata la presenza di una ‘Comunità alloggio per anziani’ (privata – non convenzionata) che ospitava 12 persone, tre delle quali in sovrannumero rispetto alle nove autorizzate, di età compresa fra i 75 e i 102 anni, prevalentemente non autosufficienti (circa il 50%). Nell’ambito dell’ispezione, i carabinieri hanno rilevato la mancanza di personale qualificato per l’assistenza sanitaria e sociale, il mancato rispetto dei requisiti strutturali organizzativi (impianti sanitari non conformi all’uso dei disabili, mancato abbattimento delle barriere architettoniche, assenza di climatizzatori nelle stanze e finestre prive di zanzariere) e che la somministrazione dei farmaci avveniva tramite bicchieri di plastica nominativi logori ed insudiciati, impilati uno sull’altro e contenenti le compresse sfuse da somministrare.

Il titolare della comunità è stato denunciato all’autorità giudiziaria, tra l’altro, per abbandono di persone incapaci, ai sensi dell’art.591 del Codice penale, che prevede una pena massima di cinque anni di reclusione. Il Nas ha proceduto al sequestro preventivo della struttura, mentre gli ospiti, a cura dei Servizi sociali comunali, saranno trasferiti (entro 5 giorni) presso altre idonee strutture socio-assistenziali o presso le famiglie d’origine.

(Fonte ANSA)


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