CATANIA – Un nuovo incontro per ribadire alcune necessità che, secondo gli organizzatori, sarebbero prioritarie per Catania. Solo che, stavolta, la platea è apparsa leggermente spostata a destra rispetto a quella che, circa dieci mesi fa, aveva affollato la terrazza del Lido Azzurro. C’era Antonio Pogliese, in prima fila, accanto al presidente di Ascom Confcommercio, Giovanni Saguto, Roberto Commercio, l’ex assessore di Raffaele Stancanelli, Sergio Parisi, l’ex candidato sindaco di Palagonia, Gaetano Benincasa. E ancora, pezzi di consiglio comunale tra cui (oltre a Niccolò Notarbartolo, passato a curiosare), Sebastiano Anastasi, Manlio Mssina, Ludovico Balsamo, Carmelo Nicotra. E ancora la Cgil e l’Ugl, i lavoratori del Cipi che, sempre stamani hanno protestato in piazza Duomo, associazioni e curiosi.
E se, in un primo momento, in quell’assolato pomeriggio estivo, Caserta e Arcidiacono sembravano pronti a scendere in campo per le prossime amministrative, magari con la candidatura di uno dei due, oggi l’impressione e che sia stato fatto un passo indietro e che oggi, quanto messo in piedi a livello politico e di opinione, possa diventare una lista o comunque un gruppo di pressione per il prossimo candidato. Come già la settimana scorsa fatto dai consiglieri comunali Tempio e Anastasi sulle periferie, dunque, quanto andato in scena stamani a Palazzo potrebbe essere “messo a disposizione” di uno dei candidato che attualmente hanno ufficializzato la corsa per la poltrona di sindaco.
Che potrebbero essere sia Salvo Pogliese, sempre se la candidatura che sembrava certa sarà confermata dalla dalla coalizione (la candidatura più che probabile di Angelo Attaguile, come si legge su Meridionews è l’evidente sintomo di un malessere evidente interno al centrodestra), o Emiliano Abrano, verso cui il vicepresidente del Consiglia aveva espresso molte simpatie, salvo poi raffreddare gli entusiasmi. Insomma, il progetto del professore di economia e del consigliere comunale sembra procedere, solo che non è ancora chiaro per uso e consumo di chi. Per quanto qualche indizio c’è.
E’ lo stesso Arcidiacono a confermarlo. “C’è la necessità che chi si candida per guidare e amministrare la città, si incontri con i rappresentanti dei cittadini e dei loro bisogni – afferma – cioè il mondo sindacale, il mondo produttivo, la società civile. E’ una cosa che io e Maurizio Caserta abbiamo fatto in questi anni e abbiamo continuato a organizzare queste iniziative,anche perché questa campagna elettorale sembra una mera compilazione di liste, un confronto muscolare ma non sui temi e sui bisogni”.
Un elenco di liste del quale, però, i due pare non faranno parte. “Non pensiamo a una lista. Ci abbiamo pensato tempo fa ma adesso no. Pensiamo a organizzare pezzi di società civile per costringere chi sarà sindaco a fare delle cose. Catania si sta impoverendo sempre di più, solo promesse, ora è il momento di mettere di nuovo le mani nel piatto”.
Un programma in “vendita”? Arcidiacono glissa. “Speriamo che una parte del programma possa essere sposata da uno o più candidati – sottolinea il vicepresidente dell’assemblea civica – e vorremmo che la gente scegliesse in base alle proposte possibili e concrete da fare”. Chi però non è dato saperlo. “Siamo corteggiati da destra e da sinistra. Non consideriamo – spiega – solo la candidatura del sindaco attuale e lo consideriamo già passato. Per il resto siamo assolutamente aperti a dare un contributo di idee”.
Ma è di fronte alla domanda secca su chi appoggeranno, se Pogliese o Abramo, che arriva la proposta tranchant. “Mi piacerebbe che su una partita così importante come le amministrative e dove le scelte da fare sono importanti, che i due, di fronte a questa situazione, si mettessero assieme”.