PALERMO – “Le carceri non devono essere luoghi di tortura e men che meno luoghi di contagio da Covid-19. In questi giorni stanno emergendo fatti che coinvolgono detenuti affetti da coronavirus per i quali non sono state assunte misure sanitarie di cautela. E’ notizia di qualche giorno fa la morte di un boss mafioso siciliano stroncato dalla polmonite causata dal virus e oggi apprendiamo che anche l’ex parlamentare trapanese Paolo Ruggirello, detenuto a Santa Maria Capua Vetere, è affetto da Covid-19. Auspico che l’amministrazione penitenziaria e il ministero della Giustizia siano nelle condizioni di tutelare la salute dei detenuti, poiché in caso contrario questa ulteriore sofferenza per chi sconta una pena o addirittura è in attesa di giudizio, si trasformerebbe in un supplizio ingiustificabile”.
Lo dice la capogruppo dell’Udc all’Ars, Eleonora Lo Curto. “Mi appello al Garante per i detenuti della Sicilia, Giovanni Fiandaca, affinché non esiti a denunciare fatti di estrema gravità che non possono passare inosservati. Le case circondariali non sono un mondo a parte, ci sono uomini in carne ed ossa lì dentro che scontano una pena pagando un conto alla giustizia, e ci sono uomini come il personale dell’Amministrazione penitenziaria, a partire degli agenti, che hanno diritto ad essere preservati dal contagio. Voltaire ci ricorda che il grado di civiltà di un Paese si misura osservando la condizione delle sue carceri”, conclude Lo Curto