PALERMO – Si è tenuto oggi a Roma, presso il Viminale, l’incontro tra il ministro Angelino Alfano e i deputati regionali Giuseppe Picciolo e Nino Germanà sul tema del Casinò a Taormina. Presente anche il sindaco di Taormina. Lo annuncia un comunicato del gruppo parlamentare dei Democratici riformisti. “Ringraziamo il ministro Alfano per la sensibilità e l’attenzione mostrata sul tema del casino’ di Taormina. Nel lungo e cordiale incontro avuto oggi al Viminale alla presenza del Sindaco di Taormina, Eligio Giardina, abbiamo avuto modo di illustrare il tema dell’apertura delle case da gioco in Sicilia. Da ora in avanti, dando impulso al Ddl regionale di iniziativa parlamentare che sarà sottoposto, non appena approvato, dal presidente Crocetta al Governo nazionale, che grazie alle condizioni contingenti attuali di reale lotta alla criminalità organizzata ed alla mafia, crediamo possa vedere il naturale supporto di tutte le forze parlamentari. Per la Sicilia tutta, e non solo per Taormina, si apre un nuovo percorso di sviluppo che, come auspicato dall’assessore Stancheris, completerebbe a pieno l’offerta turistica siciliana”. Lo affermano Giuseppe Picciolome Nino Germanà, rispettivamente capogruppo dei Drs e deputato del Pdl all’Ars.
Sull’argomento arriva anche una nota del Viminale, diffusa dagli stessi Drs. “Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha incontrato al Viminale, questo pomeriggio, il sindaco di Taormina, Eligio Giardina, e i parlamentari siciliani Nino Germanà e Beppe Picciolo. Obiettivo dell’incontro, verificare la percorribilità di un progetto che, intercettando la ripresa turistica del territorio, porti alla riapertura del Casinò di Taormina, chiuso negli anni sessanta. Il progetto – si legge nella nota – è stato posto all’attenzione del ministro Alfano – che ne valuterà, con le dovute cautele, l’impatto – a seguito delle mutate condizioni storiche della Sicilia che, grazie all’impegno dei governi nazionale e regionale e all’elevato livello di sicurezza raggiunto, si distingue per una rivoluzione culturale di contrasto al crimine organizzato e alle sue propaggini, cogliendo così nuove opportunità di crescita che, prima, le erano state negate.