Caso Saguto, Cappellano Seminara: | "Parlo da 40 anni con i magistrati" - Live Sicilia

Caso Saguto, Cappellano Seminara: | “Parlo da 40 anni con i magistrati”

La deposizione dell'ex amministratore giudiziario.

Il processo
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CALTANISSETTA – “Con il giudice Saguto ci sentivamo spesso e parlavamo di documenti. Non posso ricordare con precisione a quali documenti facevamo riferimento nel giugno 2015. Basterebbe andare a guardare ciò che abbiamo depositato in quel periodo. Io parlo da 40 anni con magistrati di documenti. E la dottoressa Saguto tra i miei interlocutori era quello che più spesso interloquiva con me e i miei collaboratori. Posso dirle di tutti i documenti che costituiscono oggetto di una comunicazione naturale, tecnica che abbiamo prodotto nel giugno 2015”. Lo ha detto l’ex amministratore giudiziario Gaetano Cappellano Seminara, imputato per corruzione, rispondendo alle domande del Pm Claudia Pasciuti, durante il controesame in corso davanti al tribunale di Caltanissetta dove si celebra il processo per il cosiddetto “sistema Saguto”.

“Dovendo esaminare i documenti di quel periodo per esempio nella accezione documenti – ha aggiunto – ci sono anche le relazioni che io ho fatto nell’interesse della dottoressa Saguto, perché me lo ha espressamente richiesto, dell’analisi dei 24 nominativi, operai e impiegati delle società portuali, la misura ‘New Port’, per i quali quattro sigle sindacali avevano messo in moto stati di agitazione che erano quasi costanti. La dottoressa Saguto chiese, alla Digos credo, il dossier di questi 24 nominativi. In questo dossier dove erano descritte le condotte e i precedenti di queste persone mi chiese se vi erano i presupposti per la loro riassunzione nelle società. In quanto c’erano pressioni da parte dei sindacati per la loro riassunzione”.

Alla domanda del Pm su come i due riuscivano a comprendersi sui documenti di cui stavano parlando Cappellano Seminara ha sottolineato che “probabilmente la sicurezza deriva dal fatto che vi era stata una precedente interlocuzione”.

Un compenso di 1250 euro per due serate in cui aveva fatto delle dimostrazioni come chef. E’ quanto avrebbe percepito il figlio di Silvana Saguto, Elio Caramma, nel corso di due serate realizzate nell’albergo Palazzo Brunaccini di proprietà della famiglia dell’ex amministratore giudiziario Cappellano Seminara. Ad affermarlo è stato lo stesso Cappellano Seminara, imputato per corruzione, rispondendo alle domande degli avvocati di Parte Civile, durante il controesame in corso davanti al tribunale di Caltanissetta dove si celebra il processo per il cosiddetto “sistema Saguto”. “Elio Caramma ha chiesto di fare una rappresentazione della sua cucina e di fare inviti a un gruppo di persone, saranno state una sessantina – ha proseguito Cappellano Seminara – e quindi l’albergo lo ha ospitato. Lo stesso Elio Caramma ha acquistato le materie prime che l’albergo gli ha rimborsato. Al signor Caramma è stato dato un importo complessivo di 1250 euro per due serate. Sono serate andate a beneficio della struttura che di converso che ha incassato il corrispettivo”.

“Io non ho né il diritto né il dovere di piantare un’antenna satellitare sul capo di ognuno dei consulenti per verificarne gli spostamenti ma neppure facciamo atti di fede. Per quanto riguarda le attività svolte dall’ingegnere Caramma prendevo atto che le aveva fatte perché produceva documentazione. Poi non gli stavo dietro per sapere quanto ci stava o in quali giorni veniva”. Lo ha detto l’ex amministratore giudiziario Gaetano Cappellano Seminara, imputato per corruzione, rispondendo alle domande degli avvocati di Parte Civile, durante il controesame in corso davanti al tribunale di Caltanissetta dove si celebra il processo per il cosiddetto “sistema Saguto”. “Avevo un solo tecnico – ha proseguito l’avvocato Cappellano Seminara – che era l’ingegnere Caramma. Era una gestione periodica delle cose oggetto di sequestro, dai veicoli alle macchine alle attrezzature. L’ingegnere Caramma come tutti i consulenti e coadiutori produceva poi istanza di liquidazione. E’ ovvio che noi la esaminiamo e non entriamo nel merito di ciò che lui specificamente ha fatto nell’arco dell’annualità ma raccogliamo la documentazione di supporto”. (ANSA).


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