PALERMO – Il presidente del Partito animalista Italiano, Cristiano Ceriello, ha fatto ricorso al prefetto contro l’ordinanza che definisce “affama randagi” emessa dal Comune di Castelbuono, nel Palermitano, il 21 luglio scorso, nella quale si vieta ai cittadini, pena una multa fino a 500 euro, di somministrare “alimenti di qualsiasi natura, nonchè sterilizzanti, in forma diretta o indiretta, ai volatili, cani e gatti randagi su aree pubbliche o aperte al pubblico”.
Per il Partito animalista l’ordinanza viola la maggiore giurisprudenza amministrativa dei Tar che ha annullato i divieti posti in precedenza da altri Comuni e “ha come effetto reale l’aumento di pericolo alla salute ed incolumità pubblica, in quanto animali affamati e disperati hanno come unica logica soluzione quella di cibarsi di immondizia, soffrire o perire per le strade o attaccare essere umani”. Inoltre, “va anche contro il recente riconoscimento costituzionale degli animali previsto dal nuovo art. 9 della Costituzione, oltre che della legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo della Regione Sicilia (la numero 15/2022)”.