Castelvetrano, Lillo Giambalvo condannato a sei anni - Live Sicilia

Castelvetrano, condannato a 6 anni per estorsione l’ex consigliere Giambalvo

Assolto, però, dall'accusa di associazione mafiosa

CASTELVETRANO – È diventata definitiva la condanna per estorsione pronunciata dai giudici contro l’ex consigliere comunale di Castelvetrano Lillo Giambalvo. Nelle scorse ore Polizia e Carabinieri hanno eseguito il suo arresto, dovendo scontare sei anni di reclusione.

Il nome di Giambalvo, imparentato con un altro soggetto gravato da precedenti per mafia ed estorsione, Vincenzo La Cascia, vicino alla cosca dei Messina Denaro, è anche legato alla politica. Giambalvo è stato consigliere comunale a Castelvetrano nel periodo in cui, secondo altre indagini, era anche rilevante la presenza in aula consiliare di soggetti appartenenti alla massoneria, e in particolare ad una loggia segreta, vicenda oggi oggetto di un processo in corso dinanzi al Tribunale di Trapani.

Giambalvo, vicino al deputato regionale Paolo Ruggirello, oggi condannato in primo grado a dodici anni per concorso esterno in associazione mafiosa, durante una indagine antimafia fu intercettato a raccontare di un suo incontro con i boss Messina Denaro, Francesco e Matteo, durante la loro latitanza, e venne ascoltato pronunciare parole di grande apprezzamento per i due capi mafia.

Arrestato mentre era in carica, fu successivamente assolto, e il suo rientro in Consiglio comunale portò all’autoscioglimento dell’organo politico amministrativo. Successivamente è stato nuovamente indagato, infine, per la vicenda estorsiva per la quale adesso gli si sono state aperte le porte del carcere.

Si tratta di una estorsione consumata nel 2012, ai danni di un imprenditore attivo nel settore delle costruzioni, restando però assolto sempre dall’accusa di associazione mafiosa.

L’episodio è stato documentato nell’ambito di un’indagine avviata, in quegli anni, dalla Squadra mobile di Trapani e dal Reparto Operativo dei Carabinieri, nei confronti di appartenenti alle famiglie mafiose di Castellammare del Golfo. Giambalvo venne indagato, era stato incaricato di riscuotere le somme richieste a titolo estorsivo.


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