CATANIA – La Dda di Catania lo accusa di aver promesso un posto di lavoro in cambio del voto alle elezioni amministrative di Randazzo a Giovanni Farina, trentasettenne indagato a piede libero per associazione mafiosa, detenzione illegale e ricettazione d’armi e per traffico di stupefacenti. Il sindaco di Randazzo Francesco Giovanni Sgroi, 52 anni, per questo ha ricevuto un’informazione di garanzia, questa mattina, nell’ambito dell’operazione “Terra Bruciata”, con cui i carabinieri del comando provinciale di Catania hanno stroncato gli affari della cosca dei Sangani, una costola del clan Laudani operante proprio a Randazzo. LEGGI ANCHE – ARRESTATI E INDAGATI – TUTTI I NOMI
Più specificamente Sgroi, eletto nel 2018 nella Lista Civica Insieme per Randazzo, Francesco Sgroi Sindaco – che era candidato con l’Mpa alle scorse elezioni regionali – è accusato dalla Procura di aver promesso un’occupazione a Farina nella società addetta alla raccolta di rifiuti urbani in città, la “Ecolandia s.r.l”, ma è bene precisare che l’azienda è estranea alle indagini. Una promessa che, stando sempre al contenuto delle intercettazioni, poi Sgroi non avrebbe mantenuto, tant’è che Farina si sarebbe ripetutamente lamentato di lui. O meglio, all’indomani delle elezioni, dal 1 luglio al 31 ottobre, Farina sarebbe stato effettivamente assunto con un contratto a tempo determinato presso la ditta – “verosimilmente”, scrive il gip nell’ordinanza, “proprio in ragione dell’intermediazione della nuova compagine politica comunale” – ma il contratto poi non fu rinnovato. LEGGI ANCHE – I SEGRETI DEL BLITZ
Quattro anni fa, in pratica, l’elezione del sindaco e del nuovo consiglio avrebbe “ingenerato”, così si legge nell’ordinanza, “forti aspettative” per diversi indagati, tra cui lo stesso Farina. Aspettative che, oltre alla figura del sindaco, sarebbero state legate anche ai consiglieri comunali Marco Crimi Stigliolo e Carmelo Scalisi, entrambi indagati.
Sono altri indagati, nel corso delle intercettazioni, ad alludere al fatto che, a dir loro, il sindaco avesse “comprato i voti” e promesso favori che non avrebbe poi concesso. Promesse non mantenute di cui saprebbe qualcosa un venditore ambulante imparentato con alcuni appartenenti alla famiglia Sangani, a cui sarebbe stato promesso di avere un posto fisso dove vendere ortaggi e che poi, invece, piuttosto che essere agevolato avrebbe subito un controllo da parte delle forze dell’ordine. Una situazione raccontata con linguaggio molto informale da uno degli indagati; e di cui quel venditore ambulante si sarebbe lamentato vivacemente, per strada, davanti a tutti, con un altro esponente politico.
Della presunta promessa di lavoro non mantenuta da parte del sindaco, Giovanni Farina ne avrebbe parlato, lamentandosi e facendo capire che era sua intenzione farla rispettare, con una persona non indagata, rivendicando di aver portato dei voti e concludendo così: “Non gliela faccio passare più… se passa questo treno…”. LEGGI ANCHE – ARRESTATI E INDAGATI – TUTTI I NOMI