Catania, Bottino sugli assistenti didattici dell'Università: "Vanno stabilizzati"

Bottino sugli assistenti didattici dell’Università: “Vanno stabilizzati”

L'intervento del consigliere comunale: "La politica affronti anche problemi che siano fuori dall'ente Comune"
LA PROPOSTA
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CATANIA. Un lungo e accorato appello. E’ quello che rivolge il consigliere comunale di palazzo degli elefanti, Daniele Bottino, in merito alla stabilizzazione degli assistenti didattici nelle Università. Non strettamente di competenza del Comune, ma – come sottolinea il consigliere – un argomento comunque da affrontare.
“In un momento storico dove il precariato fa da protagonista, credo sia arrivato il momento di iniziare ad immaginare un percorso di stabilizzazione di alcune figure essenziali negli enti della nostra città – spiega Bottino -, non solo per il Comune di Catania messo in forte difficoltà causa dissesto. Ad esempio in questi ultimi mesi, ho potuto verificare quanto sia essenziale ed importante il ruolo dell’assistente alla didattica all’interno dell’Università di Catania. Figura che da circa un ventennio è stata esternalizzata e che gestisce circa 40 strutture universitarie, con più di 120 unità. L’Università della nostra città conta su soli 10 unità interne di categoria “B” che gestiscono principalmente il portierato.

E ancora: Nei prossimi anni, secondo le previsioni, circa il 40% dei dipendenti interni andrà in pensione, lasciando un vuoto enorme nell’organico dell’ente. A questo punto l’Università sarà costretta a lavorare ad un bando pubblico per l’assunzione di dipendenti, soprattutto di categoria B, come sta accadendo in questo periodo all’Università di Palermo. Ma proprio il bando di Palermo prevede che tra i partecipanti, otterranno ulteriore punteggio di valutazione coloro che “hanno prestato servizio presso l’università con rapporto di lavoro diretto o subordinato”.

Pertanto – prosegue – credo e penso sia propositivo iniziare a pensare ad un percorso simile anche per l’Università di Catania. Questo metodo garantirebbe personale di esperienza, professionalità e capacità, ma inoltre toglierebbe il precariato evidenziando negli enti pubblici la meritocrazia e soprattutto il risparmio,visto che un servizio interno costerà sempre meno di un servizio esternalizzato. Vista la mancanza dell’amministrazione comunale, ad oggi, l’unico ruolo politico presente in cittá è il Consigliere Comunale. E credo proprio che il precariato sia un problema che la politica deve affrontare anche fuori dall’ente “Comune”, dando dei suggerimenti, consigliando e proponendo delle iniziative che hanno come obbiettivo il miglioramento dei servizi ed il conseguente risparmio per il bene comune.

Tutto ciò a maggior ragione – conclude Bottino -, quando oggi in città c’è un commissario come Federico Portoghese che conosce molto bene l’ente universitario ed il suo contorno.Per questo a breve porterò in consiglio comunale un ordine del giorno, dove chiederò al commissario un “impegno” nell’interfacciarsi con l’ente Università sulla questione. Solo unendo le forze potremmo migliorare i servizi nella nostra meravigliosa Catania, garantendo il meglio per i nostri cittadini.”

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