Catania, Super Camera: Agen si dimette - Live Sicilia

Agen si dimette: “Basta alibi, il traguardo era il Cda Sac”

Il presidente di Confcommercio si toglie qualche sassolino dalla scarpa
CAMERA DEL SUD EST
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Il risiko è andato e le dimissioni sono sul piatto. È questa l’estrema sintesi della conferenza stampa che si è tenuta oggi, non a caso, nella saletta Platania della sede catanese della Camera di Commercio del Sud Est. A indirla, infatti, non è stato Pietro Agen presidente della Super Camera del Sud Est, ma il presidente di Confcommercio. Dettagli a parte, sono stati due gli argomenti che hanno tenuto banco stamattina: la diatriba sui rimborsi per le cause vinte, nell’esercizio delle funzioni di presidente CamCom, chiesti da Agen e su cui il ministro Giorgetti ha chiesto, con data certa, conto e ragione per iscritto. Il secondo era ovviamente l’aeroporto di Catania con tutto ciò che lo scalo si porta dietro: dalla fusione con Soaco alla privatizzazione, senza dimenticare i musi lunghi per un cambio alla presidenza che non ha avuto buoni riscontri né, sembra, essere riuscita (la nuova presidenza) a conquistarseli. Voci di corridoio o meno, LiveSicilia ha chiesto, dall’indomani dell’insediamento, un’intervista con la nuova presidente che ancora, però, deve essere fissata. E non bisogna dimenticare l’incontro tecnico, previsto per questa settimana, con l’advisor che si occuperà della privatizzazione dell’aeroporto. Insomma sono giorni caldi, ben più del meteo, e queste dimissioni arrivate così vicine alla scadenza naturale del mandato della governance camerale del 3 settembre, fanno nascere dubbi e domande.

Presidente Agen perché questo anticipo?

Perché ci siamo resi conto che stavamo fornendo l’alibi a quella gentaglia che aveva in mente di destabilizzarci ulteriormente. In questo modo abbiamo evitato che per un mese e mezzo si continuasse a parlare contro di noi facendo credere che stavano facendo una battaglia contro di noi. Ma la nostra battaglia era quella di rimanere fino al giorno in cui abbiamo eletto il nuovo CdA della Sac SpA. Abbiamo perso altro tempo perché uno dei consiglieri non si poteva insediare perché non aveva la liberatoria dall’Università.

Cosa succederà durante l’incontro tecnico con l’advisor?

Abbiamo dettato un percorso, Nico Torrisi non può che dir loro “fate la gara in questo modo”. 

Quindi si procederà tranquillamente?

Perché non si dovrebbe? Ha un mandato dato da tre sedi: l’unica cosa che potrebbe succedere è che un successivo liquidatore – ammesso che abbia il potere di convocare un’assemblea – faccia un’assemblea o revochi il mandato alla Sac o blocchi la privatizzazione. Tutte cose fattibili. A quel punto però scatterebbe una guerra nostra, dei dipendenti della Camera di Commercio, dei pensionati, di tutte le organizzazioni che sanno benissimo che l’aeroporto di Catania deve essere privatizzato. Del resto basta chiedersi com’è che gli unici due aeroporti al mondo che non sono privatizzati sono quelli di Catania e Palermo? Di certo non perché noi siamo i più bravi. 

Le forti musioni che ci sono state in questo periodo hanno nulla a che vedere con la new entry in seno al CdA della Sac?

I dissensi all’interno del CdA della Sac ci sono dal primo giorno. Conseguenza del fatto che siamo in tanti ad avere la testa dura: io, Torrisi e anche la nuova presidente. Abbiamo un CdA di livello medio alto, con persone toste e una alta percentuale di donne. Torrisi è il primo inter pares. Siamo in assoluto accordo, ma siamo stati rallentati ripetutamente da fattori esterni. Attacchi compresi.

I nuovi commissari dovrebbero essere commissari liquidatori.

Le liquidazioni si fanno vendendo i beni, ma se cambiano sistema poi sì che si aprono le porte della galera. Non so, ma credo non esista una gara più sicura, contro tangenti e tanto altro, di quella con rilancio a offerta libera. In ogni caso noi ci fermiamo qui. Io mi dimetto immediatamente, da oggi discuteranno la Regione e il Governo. E poi vedremo. Grazie al cielo a ottobre si vota.

Se qualcuno si sta chiedendo cosa faranno gli altri componenti di giunta e consiglio, sembra che si dimetteranno tutti (tutti quelli di maggioranza, almeno) questo venerdì, il giorno dopo l’incontro con l’advisor.


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