CATANIA. Secondo i carabinieri, stava vendendo crack in una palazzina del Villaggio Sant’Agata. Ma non gli è andata bene, nonostante il discreto viavai di clienti e nonostante le videocamere di sicurezza che hanno fatto scattare un allarme generale all’arrivo dei militari. La serata di un diciottenne, infatti, si è conclusa con l’arresto. Il ragazzo ha confessato e già patteggiato 1 anno di reclusione, con pena sospesa.
L’arresto è stato eseguito dai militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Catania Fontanarossa, nell’ambito di un servizio dedicato al contrasto dei reati connessi allo smercio di droga. Hanno riconosciuto il tipico andirivieni di persone guardinghe e frettolose, che entravano e uscivano rapidamente da un palazzo. Così hanno intercettato un paio di loro e li hanno colti in possesso di crack. Poi si sono accodati a un tossicodipendente, ma nonostante fossero in borghese gli spacciatori li hanno riconosciuti, evidentemente dalle immagini di un sistema di videocamere a circuito chiuso che riprendeva tutto: dall’androne all’area sottostante i portici. E hanno urlato: “Scappate che ci sono i carabinieri”.
A quel punto è scattato il blitz, mentre il ragazzo, secondo gli investigatori, si stava disfacendo della droga attraverso gli scarichi del bagno e del lavandino. Ovviamente i militari hanno sequestrato tutto: i soldi, poco più di trecento euro in banconote di vario taglio ritenuti il provento dello spaccio, e le stesse videocamere; oltre a materiale idoneo al confezionamento delle dosi. Dopo la convalida dell’arresto, il diciottenne ha confessato ed è stato condannato, per effetto del patteggiamento, a un anno con pena sospesa.
Nell’ambito della stessa operazione, i Carabinieri hanno controllato un uomo, identificato poi in un trentacinquenne, che stava passeggiando lungo la strada prospiciente lo stabile nonostante dovesse essere agli arresti domiciliari. Lo hanno arrestato con l’accusa di evasione dai domiciliari. Su disposizione della Procura, è stato posto nuovamente ai domiciliari.