Catania, dimissioni Pogliese: "Doveva farlo prima" - Live Sicilia

Dimissioni Pogliese, la politica: “Doveva farlo prima”

Le reazioni del mondo politico cittadino all'annuncio dell'ex sindaco di Catania
IL CASO POLITICO
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CATANIA – Troppo tardi: queste in sintesi le reazioni del mondo politico catanese alle dimissioni del sindaco Salvo Pogliese, arrivate questo pomeriggio. “Città per otto mesi commissariata, avrebbe dovuto dimetterrsi quando si poteva andare al voto a giugno”.

Le reazioni

“Pogliese non è più il Sindaco. Dopo aver ignorato per mesi le continue richieste di dimissioni che, come PD di Catania gli avevamo rivolto, dopo aver condannato la città ad un immobilismo in piena crisi covid, dopo non aver tentennato nemmeno quando la città è stata seppellita di rifiuti, oggi il nostro (ex) sindaco si dimette, con una pec, lasciandoci per i prossimi mesi nelle mani di un commissario:” lo dichiarano Angelo Villari segretario provinciale del pd e Jacopo Torrisi componente la segreteria con delega alla città metropolitana.

“Pura causalità – si legge in una nota congiunta – le dimissioni di oggi vengono rese nell’ultimo giorno utile che gli consente di candidarsi al Parlamento. Ma le sorti del singolo non ci interessano, siamo una forza politica e della città vogliamo occuparci. Da oggi al lavoro per costruire un serio progetto in rinascita per la nostra città e per tutta la città metropolitana, un piano rifiuti vero che usi i fondi regionali disponibili per non alzare la tari (già vergognosamente alta a Catania), un recupero del centro storico abbandonato in questi ultimi anni è una attenzione vera alle periferie abbandonate da anni. Un percorso collettivo e non la fuga in avanti di singoli”.

“Era ora – dichiara Giuseppe Gelsomino, capogruppo di Prima l’Italia – ma doveva dimettersi prima per poter portare al voto la città nel giugno del 2022. Pogliese dimostra di essere solo innamorato di se stesso, altro che una scelta d’amore”.

“L’avrebbe dovuto fare nei tempi in cui Catania poteva andare al voto a Giugno – dice Salvo Di Salvo, consigliere del gruppo misto – piuttosto che strumentalizzare la carica di Sindaco per un seggio alle elezioni Nazionali facendo commissariare la Città per i prossimi otto mesi. Per quando mi riguarda le sue dimissioni sono un respiro di sollievo per la Città, un disastro durato per quattro anni che ha portato la città allo sfacelo. Adesso bisogna pensare ad un nuovo modello di Città – conclude Di Salvo – con una nuova classe dirigente giovane e all’altezza di saper governare le sfide che giungono dalle risorse del PNRR e dei fondi PON ancora disponibili e non utilizzati una classe dirigente capace di ribaltare la situazione di crisi finanziaria dell’Ente e sappia valorizzare le bellezze di Catania per una Città che possa divenire sempre più ad attrazione turistica”.

“Quando un sindaco si dimette in questo modo – dice Elisabetta Vanin, coordinatrice cittadina del Partito Democratico – dopo mesi di silenzi imbarazzati, immobilismo, sospensioni, vicende giudiziarie con condanna penale, giunte dimezzate, voci di dimissioni messe volutamente in giro per vedere “l’effetto che fa”, vuol dire che ha fallito e che la città è messa davvero male. D’altronde non servono affatto le dimissioni di Pogliese per certificare il disastro in cui versa Catania: basta andare un po’ in giro per verificare quello che tutti i turisti e i catanesi stanno vivendo in questi mesi”.

“La città che Pogliese abbandona – prosegue Vanin – è quella con i cumuli di immondizia in ogni angolo come mai accaduto prima, a causa di un cambio di appalto storico ma incredibilmente non diretto dall’amministrazione; è quella del dissesto finanziario mal gestito da chi, come il facente funzione Roberto Bonaccorsi, aveva ideato un pessimo ed inadeguato piano di riequilibrio nel 2012 e aveva certificato il pre-dissesto; la città abbandonata da Pogliese è quella dell’affossamento del Museo Egizio, progetto già sottoscritto e definito e poi cancellato per ripicca contro la precedente amministrazione; è quella del fallimento persino del tanto amato Calcio Catania, con la beffa del brindisi con Joe Tacopina che Pogliese descriveva come un salvatore; è quella in cui tutti i progetti sono fermi e quasi nessuno del 2,4 miliardi di risorse e finanziamenti che noi avevamo raccolto sono stati spesi; è la città in cui non è stata stata inaugurata alcuna nuova della stazione della metropolitana, nè alcun lotto di Corso Martiri o a Librino, dove persino il palazzo di cemento già pronto non è stato assegnato alle famiglie bisognose. È incredibile come questa sindacatura sia volata via senza alcuna iniziativa positiva e con mille problemi lasciati lì a moltiplicarsi”.

“Altro che scelta d’amore per Catania – dice Jose Marano, deputata regionale del Movimento Cinque Stelle – Pogliese ha tenuto in ostaggio la città sin dall’inizio del suo mandato con una spada di Damocle che poi è caduta sulla sua testa con la sospensione. Il sindaco sospeso ha cercato di garantire il suo futuro politico sulle spalle di oltre 300mila.catanesi che attendevano atti, opere pubbliche, raccolta dei rifiuti efficiente ma non hanno visto nulla di tutto ciò. Adesso che le elezioni politiche garantiranno un salvacondotto e una poltrona sicura a Pogliese arrivano le tardive dimissioni. Ma i catanesi sanno a chi dovranno addebitare questi anni di stasi e cattiva amministrazione”.

Lanfranco Zappalà, consigliere del gruppo misto, commenta così le dimissioni di Pogliese: “Le coincidenze della Vita: oggi compio gli anni ed ho ricevuto dal Sindaco Pogliese Il regalo più bello: Catania è libera, il Sindaco si è dimesso! Ma che strana la vita… giusto giusto il giorno del mio compleanno. Ci sarà un perché Pogliese si è dimesso, ma ciò che sento di esternare è che questa legislatura è stata la peggiore della storia della nostra città. Sono tante adesso le cose da fare, sgomberare le ultime macerie e poi costruire insieme un programma serio”.

“Pogliese fugge da Catania, dopo aver tenuto per anni la città in ostaggio, senza guida e senza un’amministrazione autorevole per approdare in parlamento, garantito dai vertici nazionali del suo partito e della coalizione delle destre. Epilogo vergognoso e scontato del fallimento del centrodestra a Catania”: lo affermano, in una nota, Giolì Vindigni e Pierpaolo Montalto segretari cittadino e provinciale di Sinistra italiana.

“Era già successo nel 2008 – aggiungono – quando Scapagnini scelse anche lui un posto sicuro in parlamento e lasciò Catania senza luce e con un buco finanziario enorme. Pogliese lascia una città allo sbando e non sarà certo una pulizia una tantum del centro cittadino, a spese nostre, a cambiare le carte in tavola. Adesso verrà un commissario a terminare il lavoro sporco che Pogliese e la sua maggioranza non hanno avuto il coraggio di fare, iniziando dall’aumento della Tari. In questi anni – proseguono Vindigni e Montalto – Sinistra italiana ha denunciato tutti i problemi della città, ha fatto proposte, ha prospettato soluzioni. Adesso la nostra città ha bisogno di una svolta immediata”.

“Le prevedibili reazioni isteriche di alcuni esponenti politici di sinistra e 5Stelle, a seguito delle dimissioni di Salvo Pogliese da Sindaco di Catania, sono solo lo specchio della loro pochezza, politica e umana” – ha dichiarato Basilio Catanoso di Fdi- “Salvo ha sostenuto in questi mesi il peso di essere sospeso in una Città privata ingiustamente del proprio Sindaco eletto dal popolo, per colpa di una legge assurda come la Severino. Lo ha fatto senza percepire più alcun emolumento, è bene ricordarlo, ritenendo che fosse corretto e responsabile che la propria Giunta andasse avanti per consentire che fossero portati a termine i progetti avviati in questa sindacatura, in particolar modo su fondi europei e PNRR.
È appena il caso di ricordare che PD e Sinistra Italiana, oggi così solerti nel lapidare Pogliese, sono le stesse forze politiche che risponderanno insieme a Bianco alla Magistratura per la responsabilità di aver provocato il dissesto a Catania, causa oggi delle difficoltà nel far funzionare alcuni servizi e dell’impossibilità di assumere nuovo personale.
Alle parole di astio dei 5 Stelle, paladini in questi anni dell’inconcludenza e dell’incapacità di avanzare una sola proposta per Catania, risponderanno gli elettori nelle urne fra pochi giorni: vedremo quale sarà il consenso che hanno consolidato fra gente, dopo averla vergognosamente presa in giro in nome dell’antipolitica e delle critiche sguaiate al sistema, prima di venirne fagocitati e di comportarsi molto peggio di quelli che attaccavano in campagna elettorale.
Proprio i 5 Stelle sono la dimostrazione che ‘uno non vale uno’ e che è il merito a dover guidare le scelte.
Salvo Pogliese potrà dimostrare adesso con maggiore serenità come le vicende che gli vengano addebitate siano prive di fondamento.
A Catania, dopo le politiche e le regionali, ci sarà il tempo di costruire un progetto politico fondato anche su quanto di buono è stato seminato e boicottato per via giudiziaria con la rimozione del Sindaco”.


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