Catania, ultima chiamata: qualunque analisi non serve più a nulla

Catania, è l’ultima chiamata: qualunque analisi non serve più a nulla

Serve un cambio di passo. Ma il tempo è abbondantemente scaduto

CATANIA – E dire che, almeno per questa volta, non c’è nemmeno da appigliarsi all’alibi della pressione richiamata sempre a giustificazione perenne. Certo che chi conosce il calcio non può avvinghiarsi ad appigli così patetici. In un Massimino drammaticamente vuoto e che ha riportato alla mente i funesti momenti della pandemia, il Catania si è arreso al Giugliano cadendo per la quindicesima volta in campionato. Un record (negativo) in tutti i sensi: tra i tornei disputati in C, è la striscia di sconfitte numericamente più alta di sempre.

Arancia meccanica di impersonalità

Nemmeno il lampo col quale la formazione rossoazzurra aveva sbloccato il match dopo appena pochi secondi dal via, è riuscito a concedere serenità. A imporre la responsabilità di arrivare fino in fondo fuggendo via da quell’arancia meccanica di impersonalità che sta caratterizzando questa stagione. Ma, incredibilmente, anche stavolta così non è stato.

La nave affonda

Ancora una volta le ventate di piratesco coraggio sono rimaste merce rara per questa stagione. I consueti errori e le distrazioni ormai di routine, sono stati la pietra tombale su ogni ambizione di successo.
Eppure, non è un delitto calcistico prendere schiaffoni con una squadra così? Non è ingiusto che non si riesca a tirar fuori l’ardore e il gioco da calciatori di questo livello? Non è un misfatto tattico ed estetico che in questa stagione si assista al quotidiano tracollo tecnico e, inevitabilmente, societario?
Ma il tempo delle analisi è abbondantemente terminato. Perché mentre si discute, analizza e viviseziona, la nave affonda.

Ultima chiamata

Per quella che si dimostra non essere squadra ma la somma di buoni giocatori senza un’anima, scatta l’ultima chiamata. Martedì sera c’è il Padova però, paradossalmente, non sarà questa la partita più importante. La sfida decisiva sarà quella di dimostrare di essere uomini: di sport e di vita, tirandosi fuori da un pantano che rischia di risucchiare tutto e tutti.
Un’ultima chiamata per confermare di essere ancora vivi e dirci che il calcio è talmente strano che tutto cambia con una partita.
Magari proprio con quella di martedì sera.

[Foto Catania Fc]


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