“Consulenze e partecipate incidono sulla spesa corrente che aumenta e non consente al Comune di pagare gli stipendi dei dipendenti puntualmente”. Livesicilia ha intervistato il revisore dei conti Calogero Cittadino (nella foto) che “mai” metterebbe “le mani sul fuoco” del bilancio comunale e lancia una proposta: “Mettiamo on line tutti i conti del Comune”.
Pochi giorni addietro il consigliere Francesco Navarria aveva denunciato a Livesicilia la mancanza di trasparenza nella gestione del bilancio dell’amministrazione guidata dal sindaco Raffaele Stancanelli, una condizione che ha portato Navarria a chiedere l’accesso agli atti per conoscere i documenti “tenuti nascosti da Stancanelli” e vedere se è tutto in regola. Le stesse domande sono state poste a Calogero Cittadino, uno dei revisori dei conti del Comune “di maggioranza”, che però non è disposto a mettere “le mani sul fuoco” quando si parla dei conti del primo cittadino azzurro. Il revisore conferma la carenza di trasparenza e va in fondo al meccanismo che produce la mancanza di liquidità delle casse comunali: l’eccessiva spesa corrente.
Spesa corrente vuol dire “consulenze per diverse centinaia di migliaia di euro -esordisce Cittadino – in barba alle professionalità interne all’amministrazione, arrivando al paradosso che alcuni nominati su base politica ricoprono incarichi nell’ufficio di Gabinetto del sindaco e nei consigli di amministrazione delle partecipate con un conseguente doppio ruolo politico-amministrativo e un possibile conflitto d’interessi tra il Comune e la società partecipata dallo stesso ente”. Una matassa difficile da dipanare che inciderebbe direttamente sulle tasche dei dipendenti comunali i cui stipendi, soprattutto negli ultimi mesi, sono stati pagati in ritardo. “In alcuni casi -sottolinea Cittadino – i dipendenti sono costretti a pagare interessi per massimo scoperto con le banche ma anche a vedere bloccate le carte di credito”.
La causa, secondo Cittadino, risiederebbe nella mancanza di flussi finanziari che potrebbero mettere a rischio l’ordinaria amministrazione dell’Ente. Il Comune, ha sempre sostenuto che la mancanza di liquidità sarebbe dovuta a ritardi nei trasferimenti dal Governo centrale. “E’ una motivazione che non sta in piedi – incalza Cittadino – il problema è che chi amministra ha dimostrato di non essere in grado di gestire i flussi di denaro”.
Ma non basta. La mancanza di liquidità del Comune provoca “continue scoperture per diversi milioni di euro ogni mese e quindi nuovi debiti”. “Il sindaco – chiede Cittadino – ha mai diminuito qualcosa ai consiglieri comunali? Ha mai tagliato incarichi esterni? Ci sono consulenze che superano le 100mila euro ma soprattutto il Comune ha decine di partecipazioni in società con numerosi consigli di amministrazione e conseguenti oneri per sedi spesso fatiscenti”. La soluzione sarebbe quella – proposta oltre un anno addietro dai revisori dei conti – di creare una grande holding delle partecipate “centralizzando tutto in un unico organo”, spiega Cittadino, proposta che mai l’amministrazione ha recepito.
Ma il grande enigma del bilancio cittadino è la mancanza di trasparenza. Il revisore non ha dubbi: “Come posso garantire l’autenticità di atti che non conosco?”. E ancora: “L’amministrazione dovrebbe pubblicare tutti gli incartamenti relativi a entrate e uscite del Comune, farli conoscere ai cittadini, questo non è avvenuto”.”Non basta – conclude il revisore – la pubblicazione del consuntivo del bilancio che nessuno può leggere, servono le pezze d’appoggio”. Debiti e Imu saranno al centro, stasera, di un convegno di Cittainsieme che vedrà sul palco l’assessore al Bilancio Roberto Bonaccorsi e il consigliere del Pd Saro D’Agata. L’appuntamento è alle otto in via Siena.