Il caso Bellavia: il centrodestra e la "guerra per le partecipate"

Catania, Bellavia: il centrodestra e la “guerra per le partecipate”

Tutte le ragioni dello scontro
PALAZZO DEGLI ELEFANTI
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CATANIA – L’intenzione del sindaco Enrico Trantino è quella di non intervenire personalmente nello scontro emerso in commissione Partecipate tra i consiglieri comunali e il presidente di Amts, Giacomo Bellavia. Lasciando così all’aula il compito di dirimere una questione che potrebbe diventare scivolosa per la tenuta dell’intera maggioranza. 

Lo scontro istituzionale

Il conflitto è nato dalla pubblicazione del duplice bando destinato ad assumere 39 lavoratori nell’azienda metropolitana che si occupa della mobilità cittadina. Atti che, secondo Andrea Cardello, esponente di Prima l’Italia e presidente della commissione Partecipate, sarebbe stato meglio discutere preventivamente all’interno dell’organo consiliare. 

In linea con il primo cittadino c’è anche l’assessore ai Trasporti e vice sindaco, Paolo La Greca. Che, da quanto appreso dal nostro giornale, sarebbe orientato a restare fuori dalla contesa. Non fosse altro perché riterrebbe il doppio bando non soltanto in linea con la normativa vigente, ma coerente con l’autonomia gestionale di Amts. 

Il centrodestra in fibrillazione

Agli atti restano però le prese di posizione non soltanto di Cardello e dei due vice presidenti di Commissione – l’autonomista Serena Spoto e il trantiniano Fabio Currò – ma anche del Pd e  del pentastellasto Graziano Bonaccorsi, che ha affidato a TikTok il disappunto sull’operato di Bellavia. 

E poi c’è la presa di posizione di Forza Italia. Con Riccardo Pellegrino e Melania Miraglia che hanno parlato di un possibile “esposto in procura” per verificare se i bandi siano “corretti” e “se non ci sia qualche amico da voler piazzare”. Un attacco durissimo che – come è stato notato – non è stato smentito dai vertici provinciali del partito azzurro.

Insomma, pezzi del centrodestra e del centrosinistra sono sul piede di guerra. Un’espressione non a caso, perché tra i corridoi di Palazzo degli elefanti si ritiene che la “guerra per le partecipate” – così la chiamano – sia già iniziata. E il contrasto con il presidente Amts, se non segna l’avvio delle ostilità, può rappresentarne il preludio. 

Lo scenario

Con l’approvazione del bilancio previsionale 2024, che dovrebbe arrivare non oltre la prossima primavera, si riterrà concluso il mandato degli attuali vertici delle partecipate catanesi e si procederà con le nuove nomine. Un rebus che si prevede alla stregua di uno stress test ad alta tensione per l’intera maggioranza. E c’è ancora da capire se Fabio Fatuzzo sia realmente incompatibile con la presidenza Sidra, così come ha sollevato Anthony Barbagallo del Pd. O se ci sarà la fusione tra la stessa Sidra e l’Asec. Si vedrà.


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