Il genio di Thom Yorke, l'incanto di Taormina: il rock è ancora vivo

Il genio di Thom Yorke, l’incanto di Taormina: il rock è ancora vivo

I The Smile del frontman dei Radiohead hanno chiuso il tour europeo in Sicilia: in una serata musicalmente irripetibile.

TAORMINA. “Siamo felici di essere qua. E’ anche un onore”. 
Thom Yorke il futuro del rock l’ha sempre immaginato. Predetto e suonato. Ben oltre il cliché chitarra-basso-batteria.
Al Teatro Antico, ieri sera, si è chiusa l’epopea di un tour europeo già epico per i suoni taglienti e sfocati sputati fuori da un palco minimale e coerente.
I The Smile sono il nuovo progetto del frontman dei Radiohead. Con lui anche il compagno di band Jonny Greenwood ed il batterista dei Son of Kemet, Tom Skinner: un autentico caleidoscopio dei tempi che stiamo attraversando. Nel bel mezzo di una pandemia e con una guerra in corso, la voce (ancora incredibile e potente) di Thom Yorke interpreta sofferenze, viscere, gioie accennate e ansie di intere generazioni.

L’atmosfera a Taormina è stata di quelle che richiamano a riti laici ai quali non vuoi mancare. Yorke si lascia andare anche a qualche commento in italiano rafforzando un legame già inscalfibile con il suo pubblico: da quando si parte e sino all’arrivo sarà un crescendo irresistibile.
Pana-Vision, Thin Thing, The Opposite, Speech Bubbles sono squarci meravigliosi e alieni che risuonano nel cantato del pubblico, nelle melodie a tempo che non riescono a non far ballare ed invocano la notte taorminese a non finire.
C’è tanta visione e tanta attualità nella musica e nei testi (in “You Will never work in television again, Yorke canta: “Lea the lights down low, bunga bunga or you’ll never work in television again), con l’elettronica che armonizza e non predomina un album come A light for attracting attention che farà storia.

Un paio di inediti ben piazzati, anche l’aiuto del sassofonista Robert Stillman che ha aperto l’esibizione della band, e ancora l’italiano di Yorke (la moglie è sicilianissima, di Bagheria) a rasserenare la magia di una serata irripetibile (“Abbiamo scritto questo pezzo poco fa..cinque anni fa..no, no..cinque ore fa!”)
L’impressione è che The Smile non sia solo un’idea passeggera ma che sia destinata a diventare l’evoluzione ulteriore della maturità artistica del 53enne di Wellingborough.
Ancora una volta Yorke ci tira fuori dal labirinto nel quale è stato imprigionato il rock negli ultimi decenni: un passaggio profetico che è lavoro inutile marchiare con le consuete etichette art-punk-electro.
Nessun percorso precostituito, solo la nuda musica. E nient’altro.


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